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Marco Cecchinato elimina Jaume Munar in semifinale dell’ATP Parma 2021: 7-6(2) 1-6 6-1 il punteggio finale in favore dell’azzurro, che dovrà vedersela in finale col vincente tra Korda e Paul. L’azzurro conquista la sua quinta finale in carriera e lo fa decisamente con merito contro un avversario che ha provato a rendere complicato ogni scambio: un giocatore che, peraltro, è davvero ostico sulla terra rossa. Un ottimo segnale, in sostanza, per il siciliano in vista del Roland Garros.
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CRONACA – All’interno del primo set non dominano i servizi, per usare un eufemismo. Cecchinato nel secondo game ottiene tre palle break, gettate tuttavia alle ortiche; chance che rischia di costargli caro dato che lo spagnolo capitalizza la seconda palla break all’interno del terzo game. I due si strappano a vicenda il servizio nel sesto e nel settimo game, ma è il siciliano a uscire sulla lunga distanza: nel nono game salva un set point e nel game successivo pareggia i conti. Si arriva al tie-break, dove Marco fa affidamento sulla sua seconda di servizio e sugli errori dello spagnolo: dal 2-2 c’è solo lui in campo, chiudendo il primo parziale sul 7-2.
Più spedito il secondo set, dove Cecchinato, innervosito, perde troppo presto terreno rispetto all’avversario: break subito e 3-0 per lo spagnolo. Nel quarto game Marco smuove il tabellino salvando una palla break, ma cede definitivamente il passo nel sesto game: due palle break concesse, una capitalizzata da Munar. Nel settimo game, stavolta, l’iberico non sciupa il set point e porta il discorso al terzo set.
Nel terzo set ogni singolo game è combattuto, a discapito di quanto il punteggio possa far pensare. Nel secondo game un errore gratuito dello spagnolo spalanca la strada verso il break al numero 104 al mondo. Cecchinato che nel game successivo sventa un possibile sanguinoso break, contando che si è trovato sopra 40-0. Nel quinto game Munar smuove il tabellino per la prima e unica volta nel set. Marco fa il suo dovere nel sesto game mantenendo la battuta, mentre lo spagnolo non fa altrettanto nel game successivo: un doppio fallo sul 40-30 e sulla palla break dell’azzurro, in sostanza, chiudono in teoria il match. Un match che è chiuso anche nella pratica col match point convertito dall’azzurro.
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