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All’atp 250 di Nottingham Andreas Seppi vince 57 64 64 il suo quarto di finale contro l’israeliano Dudi Sela. Match sicuramente complicato per l’altoatesino che si è trovato di fronte un giocatore in grado di abbinare ad una snervante regolarità anche diverse soluzioni di tutto prestigio, soprattutto col rovescio lungolinea. Dal canto suo Seppi ha messo in mostra un tennis solido, fatto di pochi errori (9) e parecchi vincenti (25). In semifinale incontrerà il vincente tra la testa di serie numero 1 Kevin Anderson e l’americano Steve Johnson, incontro che chiuderà il programma di giornata a Nottingham.
Un anno d’età differenzia il giocatore altoatesino dall’israeliano. 32 anni Seppi, 31 Sela.
Nonostante questa maggior esperienza anagrafica da parte dell’italiano, i precedenti tra i due giocatori ci narrano una storia in parte stridente con la questione “età” di cui sopra: il primo incontro, svoltosi in Israele nel lontano 2007, vide prevalere proprio il giocatore di casa, più inesperto, certo, ma di casa; a seguire Seppi e Sela si incontrarono in altre due circostanze, una in terra austriaca l’anno successivo, l’altra proprio nei manti erbosi di Nottingham, gli stessi che attendono quest’oggi di essere solcati dalle suole quivi descritte. Entrambi gli incontri, udite udite, furono appannaggio di Seppi. Certo, è passato del tempo da quel fuligginoso 7-5 con cui Andreas siglò la sua vittoria in rimonta contro l’israeliano, ma è pur sempre vero che alcune costanti permangono, e valgono la pena di essere evocate. Andreas su erba gioca bene, ce lo ha dimostrato nel corso della sua carriera (vincendo Eastbourne nel 2011, per esempio); ce lo ha ricordato la settimana scorsa quando ad Halle è stato fermato in quarti di finale solo da Florian Mayer, poi vincitore del torneo; lo ha ribadito questa settimana. In suolo inglese sta infatti mettendo in campo un buon tennis, ha vinto agevolmente sia con Jaziri che (soprattutto) con Mannarino. Fresco è fresco, quest’anno non ha giocato molto e le motivazioni per ottenere risultati pregevoli ci sono tutte. Sela, dal canto suo, non ha mai vinto un torneo su erba, anzi, non ha mai vinto un torneo nel circuito. A Nottingham ha però vinto inaspettatamente due incontri, il primo contro la testa di serie numero 3 Sousa, il secondo, più lottato, contro il tedesco Benjamin Becker. Se dunque nel breve termine iniziano l’incontro ad armi pari, storicamente verrebbe da pensare che l’altoatesino abbia più carte in regola per presentarsi da favorito all’incontro di oggi. E con il fattore età che conta sempre meno (anzi, che retroattivamente sembra non aver contato mai), sono buoni gli auspici con cui Andreas scende in campo.
L’incontro inizia con Sela al servizio. Un paio di errori dell’altoatesino e uno splendido rovescio lungolinea siglano l’1 a 0 per l’israeliano. I successivi giochi vedono il battitore condurre agevolmente il proprio turno di servizio (l’israeliano ne vince 4 consecutivamente tenendo a 0 l’avversario), anche se ad un Sela piuttosto brillante fa da contraltare un Seppi un po’ troppo “opaco”. Eppure, le capriole del destino, il primo a dover affrontare palle break è proprio Sela, che ne deve salvare due consecutivamente prima di issarsi sul 6-5.
A questo punto, ripresa in mano la situazione, l’israeliano conquista due palle set, di cui la prima è sufficiente per garantirgli il 7-5. Ad un 100% di realizzazione con la prima di battuta Sela aggiunge un 71% con la seconda, oltre ad un buon numero di vincenti conquistati quasi sempre grazie al rovescio.
Il secondo set si apre con un prelibato passante in slice di Seppi che conquista il primo 15 del game in risposta. La delicatezza del gesto singolo però non compensa la tendenza generale dell’altoatesino che, con tanto di scuotimento contrariato di testa, perde egualmente il game. Nel successivo turno al servizio Seppi deve ricorrere ai vantaggi per scrollarsi di dosso un Sela fino a qui centrato ed arrembante. E’ a questo punto inaspettato dell’incontro che Seppi riesce a conquistare il primo break. In un momento che sembrava presagire l’indirizzamento forse decisivo del match, Seppi riesce ad allungare gli scambi oltre che la gittata dei colpi, così da ancorare dietro la linea di fondo l’israeliano, e portarsi in vantaggio per 3 a 1. Da questo in punto in poi, pur non brillando, l’altoatesino non perde più il servizio per l’intero corso del set, incamerandolo dunque col punteggio di 6-4. Sicuramente per Seppi l’87 % di realizzazioni con la prima insieme al bilancio vincenti/errori di 10/4 incidono sullo score del parziale, nonostante il gioco espresso non convinca pienamente e Sela appaia più spumeggiante dell’italiano.
Anche il terzo set si apre con Sela al servizio che non soffre poi tanto per incamerare il game.
Seppi, dal canto suo, pare essersi un poco assestato, i colpi gli viaggiano di più e negli scambi prolungati ha regolarmente la meglio. Tiene il servizio agevolmente e poi, al terzo game del parziale, ottiene il break, conquistato grazie ad un rovescio in rete da parte dell’israeliano. Da qui in poi l’allievo di coach Sartori si concentra con doviziosa solerzia sui propri turni di servizio, concedendo pochissimo negli scambi e pressando l’israeliano con buona convinzione, così da issarsi sino al 5-3. Qui un paio di scambi al fioretto portano Seppi a due match-point, magistralmente salvati da Sela che riesce a riattaccarsi nel punteggio a Seppi. L’altoatesino però non fa una grinza, torna al servizio più concentrato di prima e chiude finalmente 6-4 un match sudatissimo.