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I problemi organizzativi del torneo Atp 250 di Napoli non sono sfuggiti alla grande stampa internazionale. Le Parisien titola: “Dal sogno all’incubo… Quando l’ATP 250 di Napoli si trasforma in un calvario per i giocatori”. Non basta “un campo centrale sul Mediterraneo. Una vista mozzafiato sul Vesuvio” perché “L’ambientazione da sogno dell’ATP 250 di Napoli era solo un’illusione. Inserito sempre nella categoria inferiore dei Challenger, il torneo italiano ha approfittato della cancellazione degli eventi in Cina per trovare il suo posto nella parte più importante del calendario mondiale di quest’anno. (…) Ma l’andamento del torneo è rapidamente capovolto e non tornerà presto in calendario”.
E via alla spietata cronaca: “lo sciopero senza precedenti dei giocatori. Si rifiutano di giocare su campi così ‘pessimi’. Superficie deteriorata, falsi rimbalzi. È impossibile giocare partite di livello internazionale in queste condizioni”, poi “l’inizio del torneo è posticipato a martedì. Senza risultati”. “Il duello tra il francese Corentin Moutet, 65° al mondo, e l’italiano Luca Nardi, 130 all’ATP, si interrompe dopo 33 minuti di gioco. Il campo è considerato troppo bagnato a causa della vicinanza del mare“. Poi la domanda: “Come può accadere questo in un ATP 250?”. “Le partite del primo e del secondo turno di doppio sono state spostate a 40 minuti dal Tennis Club Napoli. Senza navette previste per il trasferimento dei giocatori ovviamente”. “Nonostante tutto questo, il torneo di Napoli continua senza battere ciglio”, è l’amara conclusione.
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