Paolo Lorenzi ha la meglio su Marco Trungelliti nel secondo turno del Atp 250 di Istanbul. 6-2 7-6(5) il punteggio finale in un’ora e cinquantasette minuti di gioco. Vince e convince il veterano classe 1981, che nei quarti di finale affronterà Laslo Djere, capace di estromettere proprio il nostro Andreas Seppi.
PRECEDENTI (2-2) – La prima sfida tra i due risale al primo turno del torneo di Umago nel lontano 2012, match vinto dall’argentino per 7-5 6-4. Il senese si è preso la rivincita pochi mesi dopo nel Challenger di Medellin, imponendosi per 7-5 6-1. Lorenzi si ripete in occasione del Challenger di Guayaquil, estromettendo in due set agli ottavi il nativo di Santiago del Estero. L’ultimo scontro diretto invece è del 2014: al Challenger di Cali il sudamericano ebbe la meglio con un doppio tie-break.
PRIMO SET – Fin da subito gli scambi si prolungano: entrambi i giocatori prediligono la terra rossa e di conseguenza si possono notare pochissimi gratuiti. L’argentino ad inizio match fa e disfa con il rovescio, miglior colpo del repertorio del sudamericano. A limitare i danni è proprio Lorenzi che nel sesto gioco riesce a tenere un importante turno di battuta che gli permette di condurre per 4-2. Prende fiducia il senese che da fondo campo è una garanzia. Il primo parziale si chiude dunque in 41 minuti a favore dell’azzurro, per sei giochi a due.
SECONDO SET – Trungelliti non si dà per vinto e continua a lottare: atteggiamento che premia l’argentino. ‘Paolino’ infatti commette delle disattenzioni non da lui e concede la battuta al suo avversario nel quarto game. Tuttavia il senese riesce a conquistare l’immediato controbreak che lo riporta in scia. Entrambi mischiano colpi spettacolari ad errori che di certo non fanno parte di questo livello. Il giocatore di Santiago del Estero vola sul 5-3 ma spreca malamente due set point: il contraccolpo psicologico è inevitabile. Lorenzi sale fino al cinque pari con la solita grinta e voglia di combattere. Alla fine si vola al tie-break, giusto compromesso per un set davvero equilibrato: la freddezza e l’esperienza del classe ’81 fanno la differenza in questo caso. Il nativo di Roma si aggiudica il tie-break per sette punti a cinque, portando a casa un match tutt’altro che banale.