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“Dobbiamo rimanere ottimisti, stiamo lavorando duro per portare un calendario accettabile, ma la situazione è estremamente complessa. Il golf è un esempio per noi, l’Atp ha sviluppato protocollo di 70 pagine per la sicurezza dei giocatori. Stiamo monitorando gli altri sport, PGA e NBA, che hanno i nostri problemi. Noi abbiamo problema aggiuntivo dell’internazionalità, il problema delle restrizioni e delle quarantena aggiungono complessità. Se i giocatori dovessero avere una quarantena in entrata e uscita dagli Stati Uniti bloccherebbe immediatamente il calendario”. Lo ha dichiarato il numero uno dell’Atp Andrea Gaudenzi nel corso di un’intervista a Sky Sport. L’ex tennista ha parlato nello specifico della situazione – decisamente incerta – legata agli Us Open, per i quali verrà presa una decisione a breve: “Dovremo prendere una decisione sugli Us Open nelle prossime due settimane. Ci sono poche risposte alle nostre domande e poca chiarezza, non abbiamo ancora garanzie dai governi. Mi dispiace ma al momento non ho risposte. Abbiamo in mente un calendario provvisorio, anche sull’Asia a oggi non abbiamo certezze. Viviamo di settimana in settimana, evitiamo decisioni affrettate. Dalla Cina nei prossimi due-tre giorni avremo più chiarezza, in indoor sarà più semplice perché è focalizzato sull’Europa. Tutto dipende dalla situazione del Covid-19”.
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Qualora si dovesse effettivamente giocare ad agosto, il protocollo prevederebbe che i tornei, in particolare uno Slam, non vengano sospesi in caso di positività: “Una volta che decidessimo di andare avanti con gli eventi non c’è alternativa, abbiamo test giornalieri. Chi è positivo andrebbe isolato, ma se troviamo un giocatore positivo ai quarti di uno Slam sarebbe impensabile sospendere, una volta messa in moto la macchina bisognerebbe andare avanti”. E sulla classifica congelata per quanto riguarda il 2020 e 2021:
“I giocatori devono avere la possibilità di non giocare quest’anno se non si sentono tranquilli. Se un giocatore fa un risultato migliore conta quello di quest’anno, se no gli rimane quello dell’anno scorso. Discorso ben accettato dai giocatori, decisione non perfetta come tutte quelle che stiamo prendendo in questo periodo, ma ha coperto il più ampio numero di casi d’uso”.
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