[the_ad id=”445341″]
Tra grandi novità di programmazione e i pronostici che si rincorrono, Eleonora Cottarelli è pronta a immergersi nelle Nitto ATP Finals 2023. A capo dello studio tennis, la giornalista di Sky Sport condurrà una squadra ricca di esperti, pronta ad accompagnare gli spettatori per tutta la durata di una kermesse che promette scintille..
ATP Finals 2023, quale sarà la programmazione di Sky?
“Dalle 11.30 del mattino fino all’1 di notte saremo live. Nel corso di ogni giornata ci sarà la possibilità di seguire tutto ciò che accade al Pala Alpitour e al Circolo della Stampa Sporting. Avremo Volandri fino a giovedì, quindi ci sarà anche modo di avvicinarci alla Coppa Davis. Poi nella squadra talent ci saranno Ljubicic, Golarsa, Reggi, Bertolucci e Lorenzi che torna dopo la nascita della figlia Mia. In telecronaca avremo anche Pero e Boschetto e ci saranno i collegamenti con Mangiante e Meloccaro. Sarà presente anche Dalila Setti perché su Sky Sport 24 ogni giorno “Il calcio è servito” diventa “Il tennis è servito” e sarà condotto proprio da Torino. Infine c’è un’altra novità molto carina”.
Quale?
“Una Sinner cam a lui dedicata in ogni momento della giornata. L’uscita dall’albergo, gli allenamenti, gli incontri con i tifosi: questi ed altri momenti saranno immortalati in ogni attimo della sua avventura alle Finals. L’idea è quella di raccontare il tennis in maniera molto tecnica, come facciamo sempre, a chi già conosce bene la materia. Le Finals però hanno anche il potere di raccogliere un pubblico neofita e con loro bisogna approcciarsi in maniera diversa”.
Professionalmente come vive il suo terzo anno di Finals a Torino?
“Lo vivo con l’emozione del primo anno, tra l’altro io ho avuto la fortuna di fare anche un’edizione a Londra. Quello che mi stupì fu il piccolo grande mondo che si creava, perché anche i tennisti essendo un numero ridotto si incrociano spesso. Quindi il saluto con loro diventava quasi quello di un collega o di un amico. A Torino invece ricordo la sensazione fisica del brivido all’ingresso in campo di Berrettini, anche perché era un anno particolare post covid ed il pubblico era ridotto. Quella sensazione fu pazzesca”.
A proposito di saluti che diventano più amichevoli. Quest’anno ha fatto un’esperienza al fianco di Boris Becker.
“L’ho trovato una persona straordinaria. Passare delle giornate con lui è stato bello perché abbiamo visto le partite insieme e lui ti fa capire prima ciò che accadrà in campo. Lui analizzava addirittura le esultanze, quando erano opportune o quando erano uno spreco di energia. Lui ha voluto condividere ogni momento di ciò che vedevamo per poterne poi parlare con noi in onda. Lui inoltre aveva già fatto televisione, a Wimbledon con la BBC. Il curriculum parla per lui e lo aiuta ad avere una visione completa del tennis. Quando è diventato coach di Rune gli ho scritto un messaggio dicendo “Speriamo di vederci a Torino” e lui mi ha risposto “Ciao Eleonora, lavoreremo al massimo per fare questo”. Giuro ho riletto il messaggio mille volte (ride, ndr). A Milano dopo la trasmissione ci siamo trovati con lui, la sua compagnia e chi ha coordinato. Siamo andati a mangiare insieme e sembrava di essere tra amici: abbiamo parlato di tutto”.
Per lo studio dei suoi sogni chi sceglierebbe?
“Naturalmente non cito i talent con cui ho già la fortuna di lavorare. Per prima sceglierei Martina Navratilova perché l’ho incrociata a Roma e ha un modo di raccontare il mondo del tennis che sa emozionare per davvero. Poi non mi farei mancare Roger Federer, va bene tutte le stagioni e in particolar modo lo vedrei bene allo Sky Tech. Vorrei Pete Sampras, che non ho mai visto in televisione, ma sono sempre stata una fan. Poi Serena Williams secondo me ha uno sguardo in grado di andare oltre il tennis. Chiuderei con Juan Carlos Ferrero e gli chiederei di raccontarmi cosa si prova a sapere che ogni giorno da allenatore mette un po’ di se stesso nel suo giocatore”.
Per chiudere il pronostico è d’obbligo.
“Sono curiosa di vedere come arriva Alcaraz perché evidentemente la fascite plantare che ha avuto ancora lo condiziona. Sono contenta che ci siano otto giocatori tutti in grado di dire la loro su questa superficie e questo rende tutto equilibrato. Mi piace che sia ben rappresentata la gioventù con Carlos, Jannik e Holger. Il favorito d’obbligo è Djokovic, ma sarei contenta se Rublev facesse un grande torneo perché l’anno scorso mi era dispiaciuto quando aveva detto di sentire di non fare parte del gruppo degli otto maestri. Sinner credo raggiungerà almeno la semifinale”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]