Continuano le sorprese in questa pazze Nitto Atp Finals di Torino 2021, in cui ogni giorno cambiano le carte in tavola. Soltanto ieri il ritiro definitivo di Matteo Berrettini, che aveva lasciato il suo posto e le speranze degli italiani a Jannik Sinner; l’altoatesino ha poi dato spettacolo nel suo match d’esordio contro Hubert Hurkacz. Nel gruppo verde, invece, Stefanos Tsitsipas aveva perso il suo incontro con Andrey Rublev, dando ancora l’impressione di non essere al meglio; il greco ha comunicato poco fa il suo ritiro per un problema al gomito che lo affligge ormai da qualche tempo. Ecco quindi Cameron Norrie, seconda riserva della competizione. Si apre dunque un nuovo scenario, che vede Novak Djokovic e il già citato Rublev nettamente favoriti per la qualificazione alle semifinali, con Casper Ruud che dovrà fare il suo dovere questa sera per poi tentare di sorprendere il russo. Ancora più complessa la sfida del sudafricano, naturalizzato inglese, il quale ha una partita in meno ed il grande scoglio del match contro il numero uno del mondo fra due giorni.
L’ANALISI TATTICA
Non una sfida inedita, ma quasi: Casper Ruud e Cameron Norrie si sono sfidati una sola volta prima di stasera; nella finale sul cemento di San Diego qualche mese fa. Si trattò di un incontro a senso unico, ma con un risultato un po’ troppo severo a favore del norvegese, che vinse 6-0 6-2. Il numero 8 del mondo fu molto aggressivo, riuscendo ad incastrare Norrie dalla parte del rovescio con profondità e precisione, in parte grazie ad una prestazione opaca del suo avversario. Poche volte il numero 12 del mondo riuscì ad invertire la diagonale, ritagliandosi lo spazio necessario per chiudere il punto. Rimane questo il suo fulcro tattico, essendo mancino; sterilizzare il dritto del norvegese e farlo giocare più lontano possibile dalla linea di fondo, due punti chiave per avere una chance concreta. Da non sottovalutare, infine, l’aspetto emotivo; Ruud ha tenuto botta per un solo parziale ad un buon Djokovic nel match d’esordio, con un’insolita bassa percentuale di prime palle in campo e qualche errore di troppo. Adesso sarà la ‘prima volta’ del 26enne, chiamato a gestire emozioni nuove in un palcoscenico che non ha mai tastato prima d’ora. L’obiettivo, in fondo, è lo stesso: mettersi in gioco fino alla fine e provare a ribaltare quello che sembra un verdetto già scritto.