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Potrà cambiare la sede, il tifo o l’atmosfera, ma se c’è una cosa che rimane intatta è l’ennesima presenza di Novak Djokovic ad uno degli appuntamenti più importanti del panorama tennistico mondiale. Ebbene sì, quest’anno il 34enne di Belgrado va in cerca della ‘sesta sinfonia’ da suonare in quel di Torino. La sua prima qualificazione alle ATP Finals risale al 2007; la prima vittoria all’anno successivo quando sconfisse Nikolaj Davydenko in finale, poi 4 successi (consecutivi) in 6 anni, dal 2012 al 2015. Nonostante la carriera di Nole sia andata praticamente solo in crescendo, il titolo di “Maestro” non arriva dall’anno della vittoria su Federer; questo anche considerando che si sia spinto altre due volte sino alla partita decisiva. Tutto ciò non fa che rimarcare quanto questo torneo sia difficile da pronosticare; sia per l’atmosfera che per le condizioni dei giocatori, talvolta stremati da stagioni estremamente dispendiose.
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È proprio questo il caso del serbo, capace di chiudere ancora una volta al numero uno del ranking ATP a seguito di una stagione lunga ma favolosa; il tabellino recita infatti 49 vittorie a fronte di sole 6 sconfitte, con 3 finali Slam vinte su 4 disputate e la recentissima vittoria al Masters 1000 di Parigi. Fra queste non può che spiccare quella ottenuta al Roland Garros contro Stefanos Tsitsipas; arrivata in rimonta da due set a zero dopo l’impresa di due giorni prima dove aveva steso in 4 set il cosiddetto ‘padrone di casa’, Rafael Nadal. Nonostante si tratti di numerose partite in una stagione, Djokovic stesso ha ammesso di dover necessariamente ridurre le partecipazioni a diversi tornei; così da gestire meglio i momenti di riposo e concentrarsi soprattutto sui Major, suo obiettivo ampiamente dichiarato. Con un po’ di fortuna in più, e forse qualche anno in meno, staremmo parlando di un’annata da record con il tanto bramato Career Golden Slam; mancato soprattutto a causa della semifinale persa ai Giochi Olimpici di Tokyo contro Zverev.
LE PREVISIONI IN VISTA DELLE FINALS
Nonostante un po’ di stanchezza e qualche piccolo rimorso, è impossibile non considerare la testa di serie numero uno come principale favorita alla vittoria finale; ma attenzione: c’è la crescente sensazione che il divario con gli altri tennisti, una volta molto ampio, si stia assottigliando a poco a poco. Pertanto nessun risultato appare scontato e per Djokovic sarà un torneo tutt’altro che banale. Ciò non può che motivarlo per ritrovare una prestigiosa vittoria che manca da tempo, così da sugellare il 2021 con il classico ‘lieto fine’.
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