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Le Nitto Atp Finals di Torino 2021 rappresentano il culmine della stagione tennistica in corso, la resa dei conti tra gli otto giocatori attualmente più rilevanti al mondo. Se Novak Djokovic è il protagonista più atteso, in quanto numero uno al mondo e detentore di tre tornei Slam, vi sono molteplici protagonisti che lotteranno per insidiare il campione serbo. Tra questi, impossibile non menzionare Casper Ruud, penultimo atleta qualificatosi per il ‘Torneo dei Maestri’. Norvegese di origine, il classe ’98 di Baerum è un figlio d’arte; il padre Christian, infatti, buon mestierante nel corso degli anni ’90, ha raggiunto un best ranking di numero trentanove del mondo. Casper, però, ha superato ogni aspettativa e infine i record del padre, insinuandosi in top 10 da giovanissimo e raggiungendo lo straordinario traguardo rappresentato dalle Finals.
IL BILANCIO STAGIONALE
Un 2021 da sogno per il tennista nordico, a tratti dominante sul rosso e collezionatore seriale di tornei estivi. Dopo la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, evitando accuratamente le polemiche provenienti dalla patria, Ruud ha ottenuto il trionfo in svariati tornei 250. Da Ginevra a Kitzbuhel, passando per Bastad e Gstaad: una ‘strage rossa’ indimenticabile, fondamentale per il suo approdo tra i fantastici otto di Torino. Da considerare, comunque, l’ottimo rendimento del norvegese sul veloce, sopra le aspettative; il super dritto di Ruud ha disegnato il campo anche a San Diego, altro Atp 250, consentendo il trionfo in finale al norvegese a discapito di Cameron Norrie (6-0, 6-2). Successivamente, risultati di rilievo sino al Masters 1000 di Parigi-Bercy 2021, con qualche brivido (vedi la sconfitta contro Jannik Sinner a Vienna); tutto sommato, una diligente amministrazione sino alla qualificazione matematica.
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LE CARATTERISTICHE
Non soltanto il già citato dritto, determinante per l’evoluzione del tennis di Ruud, ma anche una prima di servizio affidabile e miglioramenti evidenti dal lato sinistro del campo. Tra le caratteristiche di Ruud non spicca certamente il rovescio, sebbene il norvegese abbia costruito un buon colpo difensivo e di manovra; talvolta, peraltro, l’atleta nativo di Baerum prova e riesce a spingere incrociando il suddetto colpo, con buoni risultati. La peculiarità del gioco del norvegese corrisponde alla capacità di ribaltare gli scambi in suo favore, girando meravigliosamente con il dritto, pungendo usualmente in inside-in. Se da fondocampo è un cliente indiscutibilmente valido, sia in fase difensiva che puramente di contrattacco o di proposizione, il gioco di volo è di buon livello, ma migliorabile, non eccelso. La caparbietà, comunque, contraddistingue il tennista in questione, in positivo, nel circuito maggiore. Ruud perennemente battagliero, mai domo sino all’ultimo 15 a sua disposizione.
LE SPERANZE
Novak Djokovic, Daniil Medvedev, Alexander Zverev e Matteo Berrettini sono probabilmente, in ordine, i favoriti a Torino. Questo considerando diversi fattori, tra i quali il talento degli interpreti menzionati e la forma fisica tutt’altro che strepitosa di Stefanos Tsitsipas; potenzialmente limitato da un persistente fastidio al braccio. Il greco, infatti, è stato costretto al ritiro in quel di Parigi-Bercy. Se Andrey Rublev Hubert Hurkacz si adattano alla perfezione al cemento indoor, Ruud è probabilmente l’outsider per eccellenza. I progressi del norvegese sul rapido, però, sono sotto gli occhi di tutti gli appassionati; la sua verve da lottatore, inoltre, può certamente aiutarlo a farsi spazio tra i giganti. Ruud si approccia alle sue prime Finals con la fiducia di aver dimostrato di essere all’altezza dei migliori, ma serve qualcosa in più per sorprendere il mondo intero; l’unico ‘diktat’ è dar tutto ed esplorare nuove soluzioni tecniche, per poi lasciare di sasso gli avversario con…la solita soluzione, il dritto strepitoso.
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