Oramai è solo questione di pochissime ore, prima che si accendano le luci del PalaAlpitour di Torino. Le Nitto ATP Finals riaprono i battenti in quella che sarà la nuova casa per le prossime cinque stagioni. Sarà il Girone Rosso del campione in carica Daniil Medvedev a cominciare, con la sfida contro Hubert Hurkacz; poi toccherà a Matteo Berrettini inaugurare il serale nel match contro Alexander Zverev.
Si tratta del quinto atto fra i due, con un bilancio di 3 a 1 per il tedesco; la partita ha subito grande importanza nell’economia del girone, sarà quindi essenziale fare bene, anche se è prematuro parlare di ‘dentro o fuori’. L’ultima volta che i due si sono affrontati, è stato Zverev a spuntarla in tre set sulla terra rossa di Madrid, in una partita lunga ma giocata bene da entrambi. Il tennista romano può vantare una vittoria in casa, ottenuta al Foro Italico nel 2019, dove si impose con un doppio 7-5; l’unico scontro sul cemento è andato al numero 3 del mondo, ma adesso va tenuto in considerazione il ‘fattore casa’ con il pubblico che presumibilmente spingerà da una sola parte.
L’ANALISI TATTICA
Lo scontro di Madrid, essendo il più recente, può essere utile per avere un riferimento della situazione tennistica di entrambi i giocatori. In quella finale, Berrettini riuscì a giocare un tennis molto offensivo, schiacciando Zverev diversi metri dietro la linea di fondo grazie al servizio e al dritto. La partita mantenne un equilibrio sostanziale fino al 4-4 del secondo set, dove il primo passo falso dell’italiano cambiò gli equilibri; Zverev ebbe così modo di riprendere campo e soffrire meno le avanzate del suo avversario.
Su cemento indoor cambiano alcune dinamiche: il servizio rimane una chiave fondamentale, ma le variazioni di gioco come le discese a rete o le palle corte possono essere decisive. In queste ore si discute anche sulla reale velocità di superficie, la quale pare essere molto simile a quella di Londra, il che potrebbe rappresentare un punto a sfavore per Matteo. Ad ogni modo, la variabile più ‘scomoda’ rimane la condizione stessa di Zverev: se il fresco campione olimpico entrerà con il piglio giusto, rimanendo accorto al servizio e solido sulla parte destra, la sfida diverrebbe molto complessa già in partenza. Berrettini è chiamato a martellare con i suoi colpi migliori, ma dovrà anche gestire la pressione a cui il pubblico di casa inevitabilmente lo sottoporrà. Servirà una buona stabilità, insieme al suo miglior tennis, per portare questo girone da subito nei binari giusti.