Sin da quando il suo nome ha cominciato a circolare nella top 10 del ranking ATP, non si fa che citare la parola ‘costanza’. Ne si parla così tanto spesso, che probabilmente lo stesso Alexander Zverev vincerebbe, se potesse, ogni torneo possibile pur di mettere le critiche a tacere. La realtà dei fatti racconta che, nonostante tutto, il tedesco classe 1997 occupa la terza posizione del ranking e vanta ‘già’ una medaglia d’oro alle Olimpiadi, oltre a svariati titoli. Ad oggi, non abbiamo visto sempre il ‘solito Zverev’; piuttosto esistono tante versioni dello stesso giocatore, le quali lasciano sempre increduli, talvolta in accezione positiva e talvolta in negativo.
Nonostante tutto, il ragazzo di Amburgo non può che essere contento della sua stagione: per lui, oltre la semifinale al Roland Garros e le vittorie ad Acapulco e Madrid, si può parlare di un cambio di marcia vero e proprio da dopo Wimbledon; vittoria a Cincinnati, semifinali degli US Open dove si è dovuto arrendere a Djokovic, ma anche vittoria a Vienna e recente semifinale a Parigi. Un bottino soddisfacente e sprazzi di tennis davvero convincenti, per una stagione che può considerarsi già adesso ottima. Le aspettative in vista delle Atp Finals di Torino non possono che essere alte.
COSA ACCADRÀ ALLE FINALS?
Nel 2018, alla sua seconda partecipazione, Zverev ha trovato il suo primo titolo di ‘Maestro’ in quel di Londra, battendo Djokovic in finale per 6-4 6-3 contro ogni pronostico. Oggi, come sempre, molto dipende dalle sue reali condizioni fisiche e mentali, le quali dovranno inevitabilmente essere perfette, soprattutto in caso di un ipotetico scontro con il serbo; è importante ricordare che fu proprio ‘Sasha’ a negargli il sogno del Career Golden Slam in quel di Tokyo. Se il numero 3 del mondo arriverà con la giusta mentalità, allora andrà tenuto in forte considerazione per la vittoria finale. Dopotutto, si tratta ‘solo’ di tirare fuori la belva dentro di sé.