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Roger Federer uno dei protagonisti principali delle Atp Finals di Londra 2019. Lo svizzero cerca il suo settimo titolo al “Masters” conclusivo. Ripercorriamo insieme la stagione del fenomeno di Basilea, che raggiunge le Finals di Londra per la decima volta in undici edizioni.
IL 2019 DI FEDERER – Inizia con una delusione l’anno di Roger, il cui percorso a Melbourne si interrompe a livello di ottavi di finale contro Stefanos Tsitsipas. È una sconfitta piena di rimpianti per l’elvetico, che spreca l’impossibile nel secondo set, compresi due set-points, prima di subire la perentoria rimonta del giovane ateniese, autore comunque di una prestazione sopra le righe.
Archiviata la parentesi oceanica, arrivano subito i primi due titoli del 2019 per Federer, che prima trionfa a Dubai sconfiggendo in finale proprio Tsitsipas, poi conquista Miami smarrendo per strada un solo parziale. Nel mezzo la finale persa contro Dominic Thiem ad Indian Wells, anche questa volta con una bella dose di rimpianti.
Il tanto atteso ritorno sul rosso del campione svizzero frutta degli ottimi risultati, considerate non soltanto le 38 primavere di Roger, ma anche e soprattutto le pochissime partite disputate sulla terra negli ultimi anni. A Madrid è ancora una volta Dominic Thiem ad estrometterlo ai quarti al termine di un match fantastico, nel quale non può mancare il match-point sprecato dall’elvetico, a Roma è costretto al ritiro a seguito di una rimonta strepitosa ai danni di Borna Coric agli ottavi ed al Roland Garros si issa sino alla semifinale, dove è il rivale di sempre Rafael Nadal ad infliggergli un secco 3-0 in una giornata molto ventosa.
L’avvio della stagione sull’erba porta il decimo titolo della carriera ad Halle, il terzo trofeo della stagione, ma poche settimane dopo arriva forse la sconfitta più dolorosa della carriera di Federer, contro Novak Djokovic nell’ultimo atto di Wimbledon. I due match-points consecutivi sul punteggio di 8-7 al quinto set e con il servizio a disposizione gridano vendetta, maggiormente perché arrivati al termine di una delle migliori prove di sempre del numero 1 di Svizzera.
Da questo momento in poi la stagione di Roger prende una piega piuttosto negativa, come spesso è accaduto negli ultimi anni. Acciacchi fisici ed una scarsa brillantezza generale sono le cause principali delle ultime sconfitte dell’elvetico, quella con Rublev a Cincinnati, quella subita in rimonta contro Grigor Dimitrov a Flushing Meadows ed infine quella contro Sascha Zverev a Shanghai.
Fino ad arrivare a pochi giorni fa, quando torna il sorriso, o meglio le lacrime di commozione, davanti al pubblico di casa di Basilea, dove Roger conquista il quarto titolo in stagione, il numero 103 in carriera.
COME ARRIVA ROGER FEDERER ALLE FINALS DI LONDRA? – La vittoria in Svizzera e la seguente decisione di non prender parte al main draw di Parigi Bercy sono segnali positivi. A Basilea Roger ha espresso un tennis fantastico, nonostante non fossero presenti i migliori del circuito, ma è chiaro che l’incognita principale sono le condizioni fisiche dello svizzero, le cui stagioni ormai seguono una precisa linea di risultati e prestazioni. Buono l’avvio, ottima la parte centrale, che coincide con il torneo che più di tutti Federer auspica a vincere ancora, Wimbledon, ed una parte finale scevra di grandi soddisfazioni, principalmente per il fisico che evidentemente ha bisogno di ricaricare le pile. Nelle scorse due edizioni il 38enne di Basilea non ha espresso il suo miglior tennis, arrendendosi in semifinale a Goffin ed a Zverev, ma è pur sempre capace di tirare fuori i suoi proverbiali conigli dal cilindro. Il principale avversario resta Novak Djokovic.
I PRECEDENTI ALLE ATP FINALS DI LONDRA ED IL PRONOSTICO – È la decima partecipazione dell’elvetico alle Atp Finals di Londra. Sono due le vittorie in terra londinese di Federer, che trionfò nel 2010 e nel 2011. Da quel momento in poi, tre finali perse contro Novak Djokovic, l’ultima nel 2015, e tre semifinali perse, contro Rafa, Goffin e Zverev. È da un po’ di anni che manca l’acuto a Roger all’”O2 Arena”, ma di certo gli si può imputare ben poco. Considerata l’età , i numeri relativi alla qualificazione alle Finals sono già di per sè un incredibile successo, ma d’altro canto l’indoor e la breve durata media degli incontri dovrebbe essere un punto a favore del numero 3 del Mondo o per lo meno rendere più abbordabili le partite, soprattutto quelle contro Novak Djokovic, che ha chiaramente sostituito Rafael Nadal nel suo ‘libro nero’.
Nonostante tutto, risulta difficile non inserire Federer tra i principali indiziati a prendersi la carica di ‘maestro’, ma è oramai da un po’ di anni che gli occhi degli appassionati non sono puntati soltanto su di lui.