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Dominic Thiem arriva alle Atp Finals di Londra dopo aver disputato una grande annata, probabilmente la sua migliore nel circuito maggiore, concludendola al quinto posto in classifica. Quest’anno il numero uno d’Austria ha vinto ben cinque titoli ed è stato appunto il giocatore ad aver alzato più volte trofei, a pari merito con Novak Djokovic.
Per il tennista austriaco si tratta della quarta partecipazione consecutiva al Master di fine anno, anche se il suo rapporto con il torneo non è eccezionale perché non è mai riuscito a superare il Round Robin, vincendo sempre un incontro, ma perdendone sempre due. Ad esempio l’anno scorso riuscì a superare Nishikori, ma si arrese ad Anderson e Federer, dovendo così abbandonare la competizione.
Quest’anno Thiem è stato accreditato della testa di serie numero cinque e fa parte del gruppo intitolato a Bjorn Borg insieme a Djokovic, Federer e Berrettini. Un girone apparentemente di ferro e molto equilibrato – almeno sulla carta. Il classe ’93 è infatti avanti nei precedenti con Federer (4 vittorie, 2 sconfitte), anche se l’anno scorso a Londra lo svizzero gli lasciò solo cinque game. Negli scontri diretti con Berrettini è avanti 2-1, mentre con Djokovic è in svantaggio 3-6. Viste le condizioni di gioco e il girone da affrontare, è difficile inserire l’austriaco tra i papabili vincitori delle Atp Finals. Inoltre viste le esperienze passate in quel di Londra sarebbe già un grande risultato superare il girone – cosa appunto mai capitata in passato – anche se Thiem arriva al Master in un buon momento di forma. Da segnalare come quest’anno abbia disputato meno tornei rispetto agli anni scorsi, programmandosi decisamente meglio. Ma adesso vediamo più nel dettaglio la sua stagione.
L’inizio di 2019 del tennista di Wiener Neustadt è stato abbastanza complicato: dopo la sconfitta al primo turno a Doha, agli Australian Open è stato costretto a ritirarsi durante il match di secondo turno contro Popyrin, wild card locale. Nella trasferta sudamericana è continuato il momento di forma non troppo esaltante, perdendo in semifinale a Buenos Aires con Schwartzman e al primo turno di Rio con Djere. Tuttavia a marzo ad Indian Wells la stagione di Thiem ha avuto una svolta improvvisa: l’austriaco ha disputato un torneo di alto livello, riuscendo così a conquistare il suo primo Masters 1000 in carriera, sconfiggendo Roger Federer all’ultimo atto.
La stagione sul rosso non è partita con il piede sull’acceleratore, incappando in una sorprendente sconfitta contro Lajovic agli ottavi a Montecarlo. La settimana successiva però il numero cinque del mondo si è rifatto andando a vincere per la prima volta l’Atp 500 di Barcellona, battendo prima Nadal e poi Medvedev in finale. A Madrid torna in semifinale ad un anno di distanza, mentre a Roma esce all’esordio. Al Roland Garros bissa la finale del 2018 giocando un tennis sublime, dovendo alzare bandiera bianca solo dopo quattro set contro il “padrone di casa” Nadal.
La stagione sull’erba non porta grandi frutti e viene sconfitto al primo turno a Wimbledon dallo specialista erbivoro Sam Querrey. In estate torna a giocare sull’amata terra rossa, perdendo ai quarti ad Amburgo con Rublev, ma trionfando la settimana seguente nel torneo di casa a Kitzbuhel: l’austriaco ha alzato il titolo casalingo per la prima volta in carriera, tra l’altro senza cedere nemmeno un set.
La trasferta americana non procede però al meglio: dopo i quarti raggiunti all’Open del Canada, Thiem è costretto a ritirarsi da Cincinnati a causa di un virus. Gioca gli US Open non essendo ancora al massimo della forma e infatti cede al nostro Thomas Fabbiano al primo turno. Tuttavia l’austriaco si riprende alla grande nella trasferta asiatica, trionfando nel 500 di Pechino e arrivando ai quarti a Shanghai. Tornato in Europa per gli ultimi torneo della stagione, Thiem trionfa per la prima volta nell’Atp 500 di Vienna, facendo doppietta casalinga dopo Kitzbuhel. Le energie impiegate nella capitale austriaca pertanto si fanno sentire e a Bercy viene eliminato da Dimitrov in ottavi.
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