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Il rilancio di Kei Nishikori si conclude alle Nitto Atp Finals di Londra 2018. Dopo aver perso gli ultimi mesi della scorsa stagione per infortunio, il samurai giapponese ha staccato il pass per il Masters di fine anno anche grazie al forfait di Juan Martin del Potro e proverà a giocare le sue carte sul cemento della O2 Arena.
IL 2018 DI NISHIKORI
Difficoltoso l’inizio di stagione per Kei, costretto a saltare il primo slam della stagione per il problema al polso che lo aveva tenuto lontano dai campi nella parte conclusiva del 2017. Il nipponico con la sua consueta umiltà riparte addirittura dal circuito Challenger e dopo un’inaspettata sconfitta a Newport Beach, vince a Dallas con relativa tranquillità. Le sue condizioni fisiche sembrano migliorare al ritorno nel circuito maggiore, a New York, dove si issa fino in semifinale. Ad eliminarlo è il sudafricano Kevin Anderson al termine di una battaglia. Il polso non è ancora totalmente ristabilito e il giapponese deve ritirarsi da IndianWells. Rientra la settimana dopo a Miami e Del Potro lo sconfigge agevolmente in 2 set.
Il vero Nishikori si rivede con l’avvento della stagione sul rosso: splendida settimana a MonteCarlo, torneo nel quale l’attuale numero 9 del Mondo batte prima Cilic e successivamente Zverev e si arrende solo a Rafa Nadal in finale. Prematuramente sconfitto in quel di Madrid, ricerca la continuità di risultati a Roma, dove è Novak Djokovic ad eliminarlo ai quarti di finale e poche settimane dopo a Parigi, dove è Dominic Thiem ad estrometterlo agli ottavi in 4 set. Sull’erba di Wimbledon è nuovamente Novak Djokovic ad eliminarlo in un match a tratti giocato splendidamente dal 28enne di Shimane, che sembra oramai pienamente ristabilito dal punto di vista fisico. Le sconfitte in America, a Toronto contro Haase e a Cincinnati contro Wawrinka, non minano le certezze di un giocatore che ha ritrovato il suo tennis e le sue vittorie. Disputa infatti un grande Us Open arrivando sino in semifinale, dove è ancora Nole ad interrompere la sua corsa. D’altronde i precedenti tra i 2 parlano fin troppo chiaro: il serbo non soffre minimamente il gioco del nipponico ed aggredisce troppo facilmente la sua seconda di servizio, che resta il fondamentale su cui Nishikori deve lavorare maggiormente. Negli ultimi due mesi si registrano ottimi risultati per Kei che raggiunge due finali, a Tokyo e a Vienna, rispettivamente perse contro Medvedev e Anderson. Ecco forse un appunto che si può muovere al nipponico è proprio la scarsa percentuale di finali vinte nel 2018 e di conseguenza la casella “Tornei vinti” che rimane miseramente vuota. Arriviamo infine all’ultima uscita stagionale a Bercy, dove si inchina a Roger Federer ai quarti.
COME ARRIVA NISHIKORI ALLE FINALS DI LONDRA?
Considerati i problemi al polso di fine 2017/inizio 2018, si può considerare positiva la stagione di Kei. La continuità è una costante della sua carriera e probabilmente sarebbe assurdo chiedere di più ad un giocatore con le sue caratteristiche. Non ha le carte per dar fastidio ai migliori e la maggiore causa è il servizio, nonostante i netti miglioramenti nelle ultime due stagioni. Insomma Kei c’è ed in quest’epoca di fenomeni è un privilegio condividere una settimana londinese con loro, con l’obiettivo, questo è indubbio, di dar loro filo da torcere.
I PRECEDENTI DI NISHIKORI ALLE FINALS DI LONDRA
Come per Cilic si tratta della quarta partecipazione alle Finals. Nelle precedenti tre partecipazioni, per altro consecutive dal 2014 al 2016, due semifinali e nel mezzo un eliminazione ai gironi. Se qualcuno non si ricorda da chi ha perso Kei nelle due semifinali londinesi non preoccupatevi: è sempre lui, Novak Djokovic