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Si dice che invecchiando si migliora. E “Long John” Isner incarna alla perfezione questo aforisma. Le rinunce di Nadal e Delpo regalano al gigante americano la prima partecipazione alle Finals di Londra. Ripercorriamo insieme il fantastico 2018 del 33enne di Greensboro.
IL 2018 DI ISNER
John incomincia l’anno non al meglio fisicamente. Qualche problema alla schiena gli impedisce di esprimere il suo miglior tennis e di vincere partite. Sono due le partite vinte dall’americano fino a Miami. Proprio qui, in Florida, Isner disputa un torneo favoloso: batte Cilic, Chung e Del Potro ed approda sino in finale. C’è Zverev ad attenderlo. Il tedesco, in ottima forma, vince il primo set al tie break, ma la partita c’è, John sente che la può ribaltare e così è. Gran rimonta, doppio 6-4 e braccia al cielo per l’americano, che ad un mese dal suo 33esimo compleanno vince il suo primo Masters 1000. È soltanto l’inizio di una serie di risultati sfavillanti.
Sulla terra, che di certo non è la superficie più adatta ad un “big server”, Isner raccoglie qualche sparuta vittoria qua e là ed a Parigi raggiunge con merito la seconda settimana. Agli ottavi è Del Potro ad eliminarlo con un periodico 6-4. Ma l’americano mostra una forma fisica invidiabile ed a Wimbledon, dove può far valere tutti i suoi 208 centimetri, raggiunge una storica semifinale. Dopo aver estromesso Tsitsipas in ottavi e Raonic ai quarti di finale, si arrende a Kevin Anderson 26 a 24 al quinto set dopo 6 ore e 36 di lotta estenuante. Stanchezza? Macché. Due settimane e John si impone ad Atlanta rimontando in finale il connazionale Ryan Harrison. Le premature sconfitte a Toronto e Cincinnati non fermano l’attuale numero 10 al Mondo che raggiunge ancora la seconda settimana di un Major, stavolta quello di casa. Sconfigge Klahn, Jarry, Lajovic e Raonic ed ai quarti di finale è ancora una volta “la torre di Tandil” Juan Martin Del Potro ad eliminarlo in quattro combattuti set. Isner trova ancora modo di divertirsi e di far divertire i suoi fans a Chicago in occasione della Laver Cup, raggiunge successivamente la semifinale a Stoccolma, dove è Gulbis ad estrometterlo dal torneo, ed arriviamo alla lunga battaglia di Bercy persacontro il futuro vincitore del torneo Karen Khachanov.
COME ARRIVA JOHN ALLE FINALS DI LONDRA
Che dire della stagione di questo ragazzone di Greensboro? Solo applausi. Perché John è sempre stato un tennista difficile da battere, intendiamoci. Ma la capacità di reggere così bene lo scambio da fondo con i migliori no, quella ancora non la conoscevamo a pieno. Applausi quindi non solo a lui, ma al preparatore atletico e a tutto il suo splendido staff. Prima partecipazione alle Finals, primo selfie di gruppo sotto il Big Ben, prima cena di gala tra i maestri. Non è il favorito ma non è nemmeno una giovane matricola l’americano: sa come giocarsela con i migliori, sa come vincere i tiebreak. E sull’indoor di Londra i break non fioccheranno di certo. Nel suo gruppo a parte Nole, l’uomo da battere, vi sono Zverev e Cilic, entrambi non in grande fiducia. John si sistema il suo cappelino, impugna la sua Prince e spera di potersi regalarsi le ultime emozioni di un 2018 a stelle e strisce.