[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Djoker è il favorito della vittoria finale. Senza se e senza ma, e il 7-6 (7) 6-2 del terzo e ultimo match del gruppo Kuerten lo certifica: Novak Djokovic è tornato più affamato di prima, come mostrano l’en plein di vittorie e lo 0 nella casella dei set persi. Domato anche Marin Cilic, che cercava la vittoria della bandiera, dato che era ormai eliminato. Ma il numero 1 al mondo non lascia nulla e anche il 19° incontro è andato in suo favore: l’ultimo scontro risaliva a Parigi-Bercy di qualche settimana fa. Con la vittoria di oggi fanno 17-2. E domani c’è Kevin Anderson, altro giocatore battuto spesso senza problemi: sarà il nono confronto tra i due, con Sole in vantaggio 7-1. Sarà un remake della finale di Wimbledon, con il sudafricano in forma indoor, come mostrato nella parziale rivincita di Chicago della Laver Cup.
La sensazione odierna è stata quella di saper riconoscere il momento di quando attaccare e difendere, con il classico colpo che cambia l’inerzia dello scambio: con la modifica al diritto, il serbo sembra imbattibile. Il set point annullato e le palle break sono gioia per Djokovic e dolore per Cilic, che conclude a 0 vittorie l’esperienza britannica: ancora una volta, la discontinuità e l’impotenza con certi campioni fanno da padrone.
PRIMO SET – Novak Djokovic comincia al servizio senza difficoltà, come ormai abituato a fare dalla seconda parte di stagione ad oggi, salendo immediatamente 1-0. I primi giochi sono piuttosto rapidi e senza colpi di scena, fino al sesto gioco: sul servizio di Nole non si gioca affatto, quindi, Cilic va per la prima volta in svantaggio nel game. Nel momento di attaccare infatti, il croato va terribilmente in difficoltà, rispetto al serbo, che riesce a spingere, tanto da ottenere la prima palla break del match. Abilmente il campione US Open 2014 l’annulla, pareggiando i conti: subito dopo, il #1 al mondo ritrova ace che lo portano sul 4-3. Il croato ristabilisce la parità senza problemi, concludendo con un diritto potente ad incrociare: il balcanico per il terzo gioco di fila però non perde nemmeno un punto al servizio e sale 5-4.
Ma il numero 7 al mondo quando spinge e sale in cattedra è difficile da fermare, dunque, nonostante una super risposta di diritto di Djokovic, Cilic resta attaccato al match: è l’unico modo, dato che sul servizio serbo non si gioca, e gli permette di salire 6-5.
La tensione sale quindi il croato si difende e si assicura il tie-break: le prime battute sono sin da subito equilibrate e nessuno dei due perde il servizio. Gli ace si susseguono, così come gli scambi corti e ricchi di paura per un primo set pronto a decidersi nei punti decisivi: non ci sono mini-break, neanche al primo set point disponibile. Nole, egregiamente, annulla la chance con il marchio di fabbrica: sfinire l’avversario. Il croato a sua volta annulla il primo tentativo del serbo con un servizio pesantissimo, ma il primo servizio perso arriva nel 14° punto, quando Djokovic, danzando sulla linea di fondo, sfianca Cilic: alla seconda chance, “il muro di gomma”, vince il primo parziale per 7 giochi a 6.
SECONDO SET – Il contraccolpo psicologico è immediato per il tre volte finalista Slam, che incappa in vari errori banali, che portano per la seconda volta nel match, Djokovic a palla break: ben 3 volte, tutte annullate dal numero 7 al mondo, che con un ace e due bordate di diritto annulla le ambizioni serbe. Prevalentemente si gioca sul servizio del croato, che non riesce ad approfittarne del momento di nervosismo del serbo, che come sempre, converte energia negativa in potenza interiore. Infatti, nel quinto gioco, sale 0-40, il croato prova a recuperare ancora una volta, ma la determinazione nel chiudere il match è importante e fondamentale: Djokovic, dopo due diritti steccati, inanella due accelerazioni di fila che lo portano sul 3-2. Ovviamente non ha problemi nel mantenere il servizio, quindi, nel settimo gioco, arriva la ufficiosa chiusura del match: il numero 7 è compassato e scoraggiato dal serbo, che tra difese straordinarie e vincenti da urlo, sale 5-2 per servire per il match. Con un gioco da antologia, anche nell’ottavo gioco, non dà scampo alle bordate croate: Nole è il favorito finale, come mostrato anche per il 6-2 conclusivo.