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Grigor Dimitrov è la sesta testa di serie delle Nitto Atp Finals di Londra 2017 ed è stato sorteggiato nel gruppo “Pete Sampras” assieme a Rafael Nadal, Dominic Thiem e David Goffin. Nel curriculum del bulgaro possiamo trovare 7 titoli nel circuito maggiore, tre dei quali sono arrivati quest’anno. 2017 che si può definire senz’altro la sua migliore stagione, condita perfino dalla conquista del Masters 1000 di Cincinnati.
LA VITA – Grigor nasce il 16 maggio del 1991 in Bulgaria, in una città distante un paio d’ore dalla capitale, Sofia. La madre era un’insegnante di pallavolo mentre il padre, all’epoca coach di tennis, lo fece avvicinare a questo splendido sport. In Bulgaria in quegli anni era difficile crescere in modo sano: la criminalità e la miseria abbondavano e il pericolo era sempre dietro l’angolo. Nonostante un’infanzia tribolata, Dimitrov all’età di 15 anni ha l’opportunità di allenarsi alla Sánchez-Casal Academy, una delle più rinomate accademie tennistiche di tutta la Spagna. In questa breve avventura il comportamento del giovane bulgaro non sempre fu impeccabile, anzi, ma quel braccio aveva sicuramente qualcosa di speciale, tant’è che gli fu attribuito il soprannome di “Baby Federer”. Nel 2008 vinse a livello junior sia Wimbledon che gli Us Open. Da lì in poi per Grigor ci fu un’inevitabile scalata delle classifiche mondiali. Negli ultimi anni però non tutto è andato nel verso giusto. Ora il fenomeno classe ’91 sembra aver trovato la sua dimensione, migliorando in quell’aspetto che parecchio lo aveva limitato nella sua carriera: la discontinuità.
LA STAGIONE 2017 – La stagione di Dimitrov inizia nel migliore dei modi con la vittoria nell’Atp 250 di Brisbane. Due settimane dopo compie una grande cavalcata agli Australian Open lasciando solamente due set prima di cedere in semifinale alla potenza di Rafael Nadal. Ad inizio febbraio arriva un’altra vittoria, forse quella più bella, nel torneo di casa a Sofia. Al terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells perde una rocambolesca partita contro Jack Sock al tie-break del parziale decisivo. Da quel momento inizia la crisi del fuoriclasse bulgaro che inanella ben 3 primi turni consecutivi con avversari più che modesti. L’estate di Grigor oscilla tra alti e bassi, dai quarti di finale a Wimbledon contro Federer alla sconfitta con Janowicz nel secondo turno di un 250. Poi arriva il successo più importante della carriera in quel di Cincinnati: Dimitrov approfitta di un tabellone invitante e regola in finale Nick Kyrgios con il punteggio di 6-3 7-5. Ed ora eccoci qua, alle tanto attese Atp Finals, dove il tennista di Haskovo vuole recitare un ruolo da protagonista.
HEAD TO HEAD – I precedenti tra Nadal e Dimitrov non sorridono assolutamente al bulgaro che è riuscito a vincere contro il maiorchino solamente una volta a Pechino 2016, a dispetto delle 10 vittorie del suo avversario. Il parziale con David Goffin invece è ben diverso: il belga ha avuto la meglio su Grigor solo una volta in quattro incontri disputati. Infine il conto tra Thiem e Dimitrov è leggermente dalla parte dell’austriaco con 2 successi a 1.