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Impresa di David Goffin nella prima semifinale delle Atp Finals di Londra 2017, alla O2 Arena cade il sei volte campione del Masters Roger Federer sovvertendo qualsiasi pronostico della vigilia. Lo svizzero e super favorito per il trionfo finale dopo il round robin parte bene ma viene piegato alla distanza uscendone sconfitto per 2-6 6-3 6-4.
Totalmente inaspettato il tonfo del 19 volte campione Slam, a maggior ragione dopo un primo set condotto in porto senza alcun problema. Un primo parziale che sembrava poter proseguire il trend assolutamente in suo favore con una serie di numeri schiaccianti: 6-0 nei precedenti, quattordici set degli ultimi sedici giocati vinti e il fresco precedente sull’indoor di casa a Basilea chiuso in un’ora di partita lasciando per strada appena tre giochi.
Ed invece, nonostante le condizioni fisiche di Goffin non sembravano essere delle migliori dopo la batosta con Dimitrov (6-0 6-2) nel round robin, il belga riesce a ribellarsi al suo idolo compiendo un vero e proprio capolavoro. Le premesse della vigilia non erano delle migliori (“Non so cosa fare domani contro di lui, non sono mai stato in grado di trovare un modo per batterlo”) e il campo pare poter trascinare Federer verso l’undicesima finale in carriera nel Masters di fine anno. Break in apertura alla sesta palla break utile bissato poi nel quinto gioco, tutto relativamente facile alla battuta e 6-2 comodo.
Ed invece, nel secondo parziale il copione cambia totalmente: il break in apertura conquistato da Goffin e confermato sul 3-0 è solo il preludio della sua pazzesca giornata londinese. Eccezion fatta per una palla del controbreak nel settimo gioco – brutalmente sprecata dallo svizzero con un dritto d’attacco colpito malissimo – David vola via come un treno nei propri turni: solo otto punti ceduti alla risposta di Federer, game a zero per confezionare la frazione sul 6-3.
Solo un fuoco di paglia? Assolutamente no. Mentre Roger comincia a palesare i primi segnali di nervosismo, Goffin rifiuta di perdere campo e gioca praticamente a ping pong con i piedi vicinissimi alla linea di fondo. Il rovescio lungolinea è l’arma in più per pizzicare un Federer sempre in ritardo sull’angolo del dritto, in difficoltà anche nel sostenere il ritmo nello scambio. Il break che decide la partita arriva nel terzo gioco: l’ultima curva per il numero 7 del torneo è rappresentata sulla palla dell’immediato rientro dell’avversario sul 2-1, cancellata con coraggio. Poi, ogni sorta di fantasma di “braccino” non fa capolino nella mente del belga: un solo punto perso nei successivi tre turni di servizi, solamente sul 5-4 30-0, prima di spazzare via ogni residuo dubbio con un altro paio di prime vincenti per una percentuale “alla Isner” con l’89% (16 su 18). Dopo 1 ora e 45 minuti il 26enne di Rocourt è il primo finalista di Londra, probabilmente realizzerà solamente da lunedì di essere il sesto giocatore nella storia ad aver battuto Nadal e Federer nello stesso torneo. Intanto si accomoda in poltrona e attende di conoscere il suo avversario che uscirà dal vincente della seconda semifinale (ore 21.00, diretta su Sky Sport 2) tra Dimitrov e Sock.