Nuovo capitolo della querelle tra l’ex sindaco di Torino, Chiara Appendino, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che l’aveva accusata di non conoscere le Atp Finals e di non aver avuto un ruolo centrale nel portarle nella città della Mole, prendendosi invece i meriti. L’ex primo cittadino ha risposto per le rime su Facebook: “Non posso che constatare che oggi la squadra che ha portato in Italia le Finals viene messa sotto attacco per motivazioni difficili da comprendere per chi vuol bene allo sport. Ma se è una corsa a intestarsi l’evento, ben venga. Le Atp Finals sono un patrimonio della città e del Paese tutto. La ricostruzione del Presidente Malagò è imprecisa: nel mese di dicembre 2018 la città di Torino non solo era già candidata, ma aveva già superato la prima selezione ed era stata inserita da Atp nella shortlist con Londra, Singapore, Tokyo e Manchester”.
Dunque secondo la Appendino lo smemorato è Malagò: “La candidatura di Torino fu presentata dalla Federtennis già agli inizi del mese di novembre mentre l’apertura del bid gestito da Deloitte era già nota da agosto e mi fu segnalata dal Presidente Binaghi. Fu una vittoria corale, coordinata dalla Federazione Italiana Tennis e da un uomo tenace come il presidente Binaghi. E, ovviamente, senza lo stanziamento dei fondi del Governo Conte I e dell’allora ministro Giorgetti, nulla sarebbe stato possibile. Da giocatrice e appassionata di tennis quale sono fin da piccola, non era necessario che mi venisse spiegato che cosa fossero i Masters, poi divenuti Finals. Da sindaca di Torino, tuttavia, ero interessata a conoscere l’impatto di un evento internazionale di tale portata sulla città e per questo è avvenuto l’incontro che il presidente ha evocato”.