“Primo italiano in finale? Bello. All’inizio ho sofferto perché lui ha spinto di più, ogni match ha avuto la sua storia e ogni set qui è stato differente. L’atmosfera è stata di nuovo speciale, per me significa molto condividere questa settimana con il pubblico italiano. Emozioni molto positive”. Lo ha detto Jannik Sinner in conferenza stampa dopo la vittoria contro Daniil Medvedev che gli ha spalancato le porte della finale alle Atp Finals di Torino: “Devo stare attento a tutto in finale, giocherò contro il numero 1 o il numero 2 del mondo. Sarà un match tosto che si prospetta. Non avrò tanto tempo per godermi questo momento perché domani sarà un match molto duro. Per me è un grande privilegio essere qui in finale. Giocare contro Novak o Carlos non vedo l’ora. Proverò a dare tutto ciò che ho. Con questo format puoi vincere con un giocatore, poi puoi perdere. Sono contento che potrò giocare un altro match”.
Jannik non si sbilancia, ma cita più di una volta Alcaraz come rivale eventuale: “Se sarà contro Carlos, penso sarà carino per il tennis avere due giocatori da generazioni differenti in finale. Il match up è molto buono. Contro Novak o Carlos cambieranno le cose a cui dovrò stare attento. Se Carlos dovesse vincere sarebbe bello perché accadono molte cose nei nostri match. Sarà interessante vediamo cosa succede”.
Sulla popolarità a livelli ormai planetari: “Vedere che i miei fan crescono come gruppo mi fa piacere. I carota boys sono cresciuti insieme quando erano piccoli, si conoscono molto bene e sono felice per loro. Li ho conosciuti da poco e devo dire che hanno avuto un buon impatto sul pubblico italiano. Credo sia buono che ci siano migliaia di fan. Quest’anno a New York i carota boys li vedi quando entrano”.
E sul duro lavoro per arrivare a questi risultati: “Sto facendo dei passi in avanti, so quanto dedico a questo sport. So quante ore di allenamento faccio. Provo a dormire presto. Faccio tanti sacrifici perché nella mia testa so che se faccio quella parte lì può darmi una mano e mi aiuta per arrivare a certi obiettivi. Stavo sempre cercando per partite importanti come queste, ora sta diventando la normalità di giocare contro i migliori al mondo ed io mi sento più tranquillo in campo. Questa era una partita dove volevo andare in campo così e questo livello di gioco l’ho raggiunto graie alla mentalità”.
Sullo score con Medvedev che ora dice tre vittorie di fila dell’azzurro: “Come ci si sente a dare 3 “schiaffi” a Medvedev? Boh, non lo so, fammi pensare. Credo faccia parte di un percorso. Uno quando cucina la pasta al pomodoro per la prima volta, all’inizio magari manca del sale e la volta dopo ce la metti. Poi fai un passo in più e ci metti pomodorini e basilico. Piano piano impari delle cose finché il piatto diventa buono. Questo è ciò che sto facendo. Noi parliamo sempre di aggiungere e se poi aggiungi troppo il piatto non è più buono, c’è sempre un equilibrio di cose. Conosco anche me stesso meglio, dipende di giornata in giornata. Per esempio ho fatto pochissimo serve and volley”.
Infine, sul suo momento e sulla maturità raggiunta: “Prendere una settimana come unico esempio è difficile. Magari qui mi sento un pochettino più sicuro e magari all’Australian Open faccio un po’ più di fatica. Sto cercando di essere coraggioso nei punti importanti. Contro Nole l’ho fatto vedere. Nel terzo set ho iniziato in modo diverso e c’è tutta una strategia dietro. Poi devo essere bravo io a capire come. Ho fatto molto bene ciò per tutta la settimana e alla fine è così. Vediamo nel futuro se sarò in grado di riuscire a giocare sempre a questo livello alto. Il fisico tiene bene ma nella mia testa posso crescere. Ho smesso di crescere fisicamente poco tempo fa quindi adesso posso costruire tanto. Volée, palle corte e slice posso migliorare su tutto questo. Sono consapevole di ciò che devo migliorare. Per noi sarà importante la preparazione. In questa stagione sono stato continuo, ho sempre giocato. Negli Slam non ho giocato molto bene e vediamo come va l’anno prossimo”.