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Andrey Rublev non è riuscito a risolvere il rebus Daniil Medvedev all’esordio a Torino per le Atp Finals. L’amico e connazionale ha vinto 6-4 6-2 l’ottavo confronto diretto su dieci, con l’ultima vittoria del numero 5 al mondo che arrivò proprio alle Finals dell’anno scorso. Oggi lascia il campo tra i rimpianti per le sette palle break a disposizione non convertite. “Mi rammarico di alcune opportunità che non ho sfruttato, ovviamente. Ho avuto delle occasioni, ricordo sul 5-4, 0-30. Ho avuto un dritto dalla lunga distanza molto facile, ma non ho colpito in modo pulito, lo scambio è continuato e lui ha giocato molto bene”, spiega Rublev che sottolinea quanto l’aspetto mentale sia fondamentale per battere Medvedev. “Più volte gioco contro di lui e più miglioro, perché inizio ad abituarmi alle cose che fa”, spiega prima di soffermarsi sul rapporto di amicizia che lo lega al numero 3 al mondo: “Niente a che vedere con il nostro rapporto fuori dal campo. Innanzitutto Daniil è uno dei migliori giocatori al mondo e sta giocando la sua migliore stagione finora. Praticamente, a meno che non sei tra i primi 5, ogni giocatore perde contro di lui. È molto difficile batterlo. La cosa più importante è la questione dell’aspetto mentale nei momenti importanti, il saper rimanere concentrato. Devo esserlo di più”.
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