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Si chiude una delle edizioni più affascinanti e significative delle Atp Finals, si chiude con la meritatissima vittoria di Stefanos Tsitsipas, che poche ore fa ha sconfitto in finale Dominic Thiem in una splendida finale mozzafiato. Non lo scopriamo certo oggi che il ragazzo di Atene ha la stoffa del vero campione: determinato, umile, positivo ed estremamente composto in campo, Stefanos ricorda per larghi tratti il Roger Federer d’inizio millennio. Qui non si parla di passaggio di testimone o di azzardare paragoni e pronostici che francamente finirebbero per risultare stucchevoli e ripetitivi, ma si tratta di analizzare tutto ciò che l’ateniese mette in mostra di torneo in torneo. Se ci fermiamo ad analizzare il suo tennis, l’aggettivo che più si avvicina a descriverlo è ‘brillante’. Buono il servizio, sicuramente migliorabile, notevoli i progressi con il rovescio coperto e quello in back, splendido il dritto, soprattutto quello di mezzo volo, capace di togliere il tempo a tantissimi avversari. Sorprende inoltre la tecnica ed il posizionamento a rete, che è il tallone d’Achille di molti NextGen, ma ancor di più sorprende la serenità con la quale il greco affronta partite come la finale o la semifinale delle Finals.
Di sicuro Roger non è il più cinico del circuito, quando si tratta di concretizzare break-points, ma almeno il 75% delle occasioni avute del basilese in semifinale sono state cancellate brillantemente da un Tsitsipas che ha sempre deciso, nel bene (spesso) e nel male, come si sarebbe dovuto giocare il punto decisivo. E lo stesso è avvenuto contro Thiem. Quando il punto contava di più, era Stefanos ad imporre il proprio ritmo all’austriaco. D’altronde una delle doti di un fenomeno è proprio questa: decidere per primo come giocare nel momento clou, per quanto possibile, si intende. Certamente ‘Tsitsi’ può permettersi tutto ciò anche perchè consta di doti atletiche spaventose. Alto quasi 190 centimetri, le gambe del greco viaggiano velocissime, non soltanto in fase difensiva, ma anche per quanto riguarda la transizione offensiva, che è il punto di maggior forza di Stefanos. Con quel look da giocatore anni ‘80, quelle impugnature che sembrano scomparire nel tennis moderno, quel fisico da statua greca e quella compostezza propria del fenomeno, Tsitsipas è pronto a prendersi la scena nel tennis che verrà…e chissà che dopo Ulisse, Achille ed Enea, un giorno non si debba narrare delle gesta dell’eroe greco Stefanos Tsitsipas.
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