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Il piano d’aiuto da parte dell’Atp e della Wta è realtà. Il tanto discusso fondo per finanziare giocatori e giocatrici, che in questi mesi sono stati costretti a restare ai box per l’emergenza coronavirus, sta arrivando a destinazione. Ma non per tutti. Differenze importanti quelle che sono state imposte dalle due associazioni: il fondo infatti non comprende i professionisti sopra la posizione numero 501 in singolare, sia al maschile che al femminile. Qualche discriminazione e cifre che non convincono tanti protagonisti dei circuiti Challenger e Futures.
Il pacchetto d’aiuti ha trovato conferma nelle mail ricevute in queste ore dagli interessati secondo quanto raccolto da Sportface.it. Le differenziazioni non riguardano solamente il ranking: infatti giocatori come Marco Cecchinato, Paolo Lorenzi e Thomas Fabbiano – pur essendo sopra la posizione numero 101 – non potranno agevolare del fondo per aver superato la soglia del prize money guadagnato. Di seguito tutte i punti che spiegano a chi è indirizzato il Player Relief Fund.
FONDO GIOCATORI ATP
Ecco per chi è previsto il piano d’aiuto:
- giocatori con classifica Atp in singolare dalla numero 101 alla 500
- giocatori con classifica Atp in doppio dalla numero 51 alla 175
Non rientrano nel piano d’aiuti invece i giocatori nelle posizioni appena citate, che abbiano:
- guadagnato più di 250 mila dollari in prize money negli ultimi 12 mesi fino al 16 marzo 2020
- guadagnato più di 1 milione di dollari in prize money negli ultimi 4 anni fino al 16 marzo 2020
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FONDO GIOCATRICI WTA
Ecco per chi è previsto il piano d’aiuto:
- giocatrici con una classifica dalla numero 500 o migliore in singolare
- giocatrici con una classifica dalla numero 175 o migliore in doppio
- giocatrici che hanno guadagnato più di 20 mila dollari in prize money negli ultimi 12 mesi fino al 16 marzo 2020
- giocatrici che hanno partecipato a meno di 6 tornei tra Wta e Grandi Slam
- giocatrici che hanno guadagnato meno di 80 mila dollari in prize money negli ultimi 4 anni fino al 16 marzo 2020
Nel documento condiviso dall’Atp spuntano ulteriori dettagli, in particolare riguardo ai Player Grant Payments, cifra fissa che percepiscono annualmente i giocatori dalla posizione numero 151 alla 400 in singolare e dalla posizione 76 alla 175 in doppio. Questi pagamenti, secondo quanto riporta l’Atp, vengono effettuati normalmente ai giocatori rientranti nelle categorie di classifica appena citate che abbiano superato i limiti di prize money (250 mila o più nei 12 mesi o 1 milione nei 48 mesi).
Di seguito le cifre percepite dai giocatori tra Player Relief e Atp Player Grant:
- 4.325 dollari per giocatori in singolare che rientrano nel piano Player Relief
- 2.165 dollari per giocatori in doppio che rientrano nel piano Player Relief
- 2.000 dollari per giocatori in singolare che rientrano nell’Atp Player Grant
- 1.000 dollari per giocatori in doppio che rientrano nell’Atp Player Grant
LUCA MARGAROLI, nr. 133 di doppio e compagno di Andrea Vavassori: “Sinceramente non mi aspettavo di ricevere nulla, è stato possibile anche grazie al sostegno pubblico di qualche giocatore. L’emergenza coronavirus ha amplificato la disparità di montepremi tra le varie categorie di tornei. Con una finale al Challenger di Bergamo rientravo a stento nelle spese, per stare tranquillo in doppio occorre essere tra i primi 75 al mondo. Loro entrano nei tabelloni degli Slam, un primo turno vale già 8.000 dollari: giocarli tutti nell’arco della stagione permetterebbe già di viverla in maniera diversa”.
ITF
La ITF è in procinto di finalizzare una serie di misure aggiuntive tra cui un fondo di soccorso per aiutare i giocatori presenti nel ranking dalla posizione 501 alla 700. Maggiori dettagli verranno rivelati al meeting ITF Board in programma il prossimo 2 giugno. “Stiamo facendo di tutto con le nostre forze per assicurare che i giocatori ricevano il giusto supporto per continuare la crescita anche in questo periodo incerto – ha rassicurato David Haggerty, presidente ITF -. Tante organizzazioni professioniste hanno subito un forte impatto dalle questioni legate al covid-19. La ITF sta rivedendo qualsiasi opzione per dare supporto a chi più ne ha bisogno“.
INTERVISTA A FRANCESCO VILARDO
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