Novak Djokovic torna a giocare un match ufficiale dopo il trionfo agli Australian Open e soffre, complice un po’ di ruggine nel suo tennis, soffre molto contro un Tomas Machac davvero ispirato. Ma serve di più per arrivare addirittura a vincere contro il numero 1 del mondo e, alla fine, Nole trionfa per 6-3 3-6 7-6 al termine di una partita bellissima: il serbo è al secondo turno dell’ATP 500 di Dubai, dove troverà Tallon Griekspoor.
Dopo un paio di game pieni di insiedie, Djokovic trova il giusto feeling con le condizioni e fa subito valere tutta la sua superiorità tecnica e, nel quarto gioco, si procura alcune chance di break, andando a segno alla terza occasione utile. Inaspettatamente, però, arriva un passaggio a vuoto e Machac è bravo ad approfittarne per tornare in carreggiata. Il momento positivo del ceco finisce pochi istanti dopo, poiché il numero 1 del mondo è chirurgico nel tornare ad alzare il livello del proprio tennis e a riprendersi il break di vantaggio nel sesto game, poi confermandolo fino al 6-3 che matura dopo 37 minuti.
Il ceco non resta affatto a guardare e, trovatosi sotto 15-30 nel gioco d’apertura della seconda frazione, ingrana la quinta, tiene la battuta e poi strappa il servizio a Djokovic, issandosi sul 3-0. Il campione degli Australian Open continua a soffrire e deve salvare – stavolta con successo – due chance di break anche nel quarto gioco, prima di sbloccarsi nello score grazie ad alcune giocate degne del suo nome. Machac si porta, così, al servizio in vantaggio 5-3: Nole ci prova, si procura un’occasione di controbreak, ma il numero 130 del mondo vince tre punti di fila e chiude 6-3, rimandando il verdetto al terzo dopo 1 ora e 17 minuti.
Djokovic è in serissima difficoltà, annulla palla break anche nel primo game della terza frazione. Machac inizia a patire gli effetti dell’aver giocato sovraritmo per oltre un’ora, soffre di qualche problemino (non grave) al polso e abbassa un po’ il livello, mentre quello del serbo si alza sempre di più: diretta conseguenza di ciò è il break che matura nel quarto gioco, poi confermato: 4-1. Ma i patemi non sono affatto finiti qui, poiché il ceco risorge dopo quei 10 minuti di calo e gioca alcuni punti fenomenali, i quali gli permettono di mettere a segno un isperato controbreak e di riprendere il 35enne di Belgrado: 4-4. Da quel momento, si prosegue seguendo l’ordine dei turni di battuta senza particolari scossoni, fino al tiebreak. Qui, vengono fuori tutte le qualità di Djokovic, che domina 7-1 e chiude 6-3 3-6 7-6, dopo 2 ore e 28 minuti di bellissima battaglia.