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Roberto Bautista-Agut firma la sorpresa del Qatar Open sconfiggendo Novak Djokovic per la seconda volta in carriera su 9 precedenti con il punteggio di 3-6 7-6(6) 6-4 in 2 ore e 35 minuti di gioco e conquistandosi la finale a Doha. Lo spagnolo ha disputato un match favoloso: in svantaggio di un set e di un break ha saputo reagire alla grande domando Nole ed a tratti un forte vento che sembrava trasformare una partita di tennis in una regata. Il numero 24 del Mondo disputerà domani la finale dove attende il vincente del match tra Marco Cecchinato e Tomas Berdych.
LA CRONACA – Parte molto concentrato Nole a differenza di quanto si era visto nei due precedenti incontri qatarioti contro Fucsovics e Basilashvili. Il serbo fin dai primi attimi del match imposta il pilota automatico da fondo campo ed a sbagliare è sempre prima lo spagnolo, che nel secondo gioco cede la battuta ai vantaggi al termine di un paio di scambi prolungati. Dopo 12 minuti è 3-0 Djokovic. Avanti nel punteggio il numero 1 al Mondo mantiene alta la concentrazione per lo più sui propri turni di servizio, che mantiene in estrema scioltezza, mentre commette diversi errori quando al servizio è lo spagnolo. Al momento di chiudere il primo parziale Novak si ritrova indietro 0-30 prima di risalire con l’aiuto della prima. 6-3 per il tennista di Belgrado in 39 minuti di gioco.
Dopo un inizio di match problematico il ragazzo di Castellon de la Plana incomincia a sbagliar molto meno e nel quarto gioco del secondo parziale si conquista due palle break che il serbo annulla con due prime di servizio solide sul dritto dello spagnolo. Il match con il passare dei minuti diventa più divertente grazie anche al placarsi del vento che nei primi minuti risultava essere davvero molto fastidioso. Nel settimo game Nole si fa tutto di un tratto più aggressivo e mette all’angolo Bautista-Agut per usare un gergo boxistico, conquistando il secondo break dell’incontro, questa volta a 0. Ma le grandi doti da combattente dello spagnolo gli permettono di avere due chances non consecutive di rimettere in piedi il match: nella prima Novak non gli consente di toccare la pallina scagliando il terzo ace della partita, la seconda invece è quella buona. 4 pari, set in equilibrio e racchetta di Djokovic in frantumi. Il numero 24 delle classifiche, ringalluzzito dall’immediato controbreak, tiene a 15 il quinto turno di servizio del set, vola 5-4 e nel decimo game ha addirittura l’occasione di portare il match in parità . Manco a dirlo il fenomeno di Belgrado fa ace sul set-point e si porta sul 5 pari. Pochi minuti più tardi però Nole è di nuovo costretto ad annullare set-point, questa volte 2 non consecutivi: nella prima occasione è ancora la prima a tenerlo a galla, nella seconda invece una smorzata di Bautista che sarebbe stata con ogni probabilità vincente si spegne poco sotto il nastro. Si va al tie-break dove non si vede l’ombra di un mini-break sino al 5 pari, quando l’iberico inchioda Novak con un terrificante dritto lungolinea e si guadagna il quarto set-point. Il campione reagisce nuovamente e risponde con un dritto anomalo incredibile. Il quinto però è quello buono e cosi dopo 1 ora e 53 minuti di battaglia Bautista-Agut forza il match al terzo e decisivo set.
Il terzo parziale si apre con il secondo break dell’incontro a favore dello spagnolo che vive un momento di indiscussa trance agonistica. Dall’altro lato Djokovic sembra sfiduciato e innervosito dalla situazione, che lo vede dover addirittura rimontare un match che sembrava avere in controllo. Molto rapidamente l’iberico si porta 4-2 e poi 5-3 con il serbo che pare non avere le forze mentali e fisiche per risalire la corrente. Nole non ne ha più e rischia di capitolare già nel nono game. Il decimo è quello buono: Roberto Bautista-Agut firma l’impresa e vola in finale con il punteggio di 3-6 7-6(6) 6-4 in 2 ore e 35 minuti di gioco.