C’era grande curiosità e attesa per il ritorno al tennis giocato di Roger Federer. Il suo esordio nel Masters 1000 di Cincinnati è avvenuto contro il tedesco Peter Gojowczyk. L’incontro è andato nelle mani dell’ex numero uno del mondo come da pronostico con il punteggio di 6-4 6-4 in poco meno di un’ora e un quarto. Federer sicuramente non ha brillato, soprattutto nel primo set, ma ha saputo alzare il proprio livello di gioco nei momenti chiave di entrambi i parziali con i break arrivati in avvio che lo hanno messo fin da subito in una posizione di assoluto controllo. Lo svizzero nel secondo set sicuramente è migliorato molto con la prima non concedendo palle break all’avversario, mentre ne ha concesse ben cinque nel primo parziale. Gojowczyk ha giocato una buona partita contro un avversario ben più forte di lui, ma con grande personalità e un’ottima prima di servizio è riuscito a non sfigurare di fronte a Federer. Per lui agli ottavi di finale ci sarà l’argentino Mayer che ha battuto Pouille.
Primi giochi del match molto combattuti con entrambi i tennisti che hanno l’occasione di break senza però riuscire a sfruttarla. Dopo il primo game giocato male al servizio, Federer aggiusta la mira sia in battuta che in risposta e sul 2-2 riesce a strappare il servizio all’avversario. Sul 4-3 lo svizzero si rilassa un po’ e concede altre tre palle break che immediatamente riesce ad annullare con tre prime vincenti. Queste sono le ultime occasioni per Gojowczyk per rientrare nel set, visto che Roger nel turno decisivo alza il livello e chiude a 0 portando a casa il set per 6-4.
Il secondo set si mette subito in discesa per lo svizzero che nel primo gioco riesce a togliere la battuta nuovamente al tedesco, ma soprattutto riesce a non concedere più occasioni all’avversario in tutto il set grazie ad una prima ritrovata. Gojowczyk riesce a rimanere in scia grazie alla prima di servizio, mentre con la seconda raccoglie poco. Si vede qualche buono scambio e tante discese a rete dello svizzero che al servizio ha dei numeri perfetti nel secondo parziale fino ad arrivare all’ultimo turno di battuta tenuto addirittura a 0.