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Rimonta di carattere e di testa quella che porta Matteo Berrettini sul trono dell’ATP 250 di Budapest, il secondo trofeo a livello ATP della sua carriera.
Il tennista romano si impone per 4-6, 6-3, 6-1 sul serbo Filip Krajinovic in un’ora e 43’ di gioco, proiettandosi fino alla 37esima posizione della classifica mondiale, suo nuovo best ranking.
Primo set che vive sull’equilibrio, anche se la prima (ed unica, all’uniterno del set) chance di break è per Berrettini già sull’ 1-0, ma Krajinovic riesce a salvarsi senza lasciar scappare via l’azzurro. Non ci sono sussulti fino al nono game, quando al servizio sul 4-4 Berrettini va in difficoltà, si ritrova sotto 15-40 e dopo aver annullato la prima chance, alla seconda cede la battuta e consente al serbo di servire per il set. Krajinovic non trema e sale subito 40-0, chiudendo il parziale alla seconda possibilità per 6-4.
Secondo set che, vista l’abilità dei due tennisti con il servizio, segue senza scossoni l’andamento dei turni di battuta. Ancora una volta è il serbo ad andare per primo in difficoltà con il servizio, nel sesto game, con Berrettini che spinge colpo su colpo, specialmente con il dritto, procurandosi tre palle break, con Krajinovic a salvarsi per ben due volte, ma nella terza il suo dritto finisce lungo e regala il break al romano, che si porta poi in un attimo sul 5-2.
Altre palle break (che valgono altrettanti set point) arrivano per l’italiano nell’ottavo game, ma di nuovo il serbo con caparbietà, ma soprattutto con la potenza del suo rovescio, si salva ed evita la chiusura anticipata del set. La fine del parziale però ritarda solo di pochi secondi, perché al servizio per far suo il parziale Berrettini non si fa pregare e rimanda ogni decisione di titolo al terzo e decisivo set.
Pronti via ed è subito break per il romano, che nel primo game sfrutta la chance concessa da Krajinovic sul 30-40 per salire velocemente 1-0, trasformato poi in 2-0.
Il serbo interrompe l’emorragia di game, ma è solo un fuoco di paglia, perché Berrettini trova un momento di partita in cui è on fire, sparando ogni colpo con il dritto (non solo di potenza, ma anche con effetto quando serve), e procurandosi altre tre palle break, consecutive, nel quinto game, prendendosi il break a 15 al termine di uno scambio lungo e molto duro chiuso da un rovescio lungolinea in corridoio di Krajinovic.
Il romano sale così 4-1 e servizio, che diventa velocemente 5-1, ma si capisce come ormai neanche il serbo ci crede più e allora, al primo match point (sul servizio dell’avversario), Berrettini vince la partita e il suo secondo trofeo stagionale.
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