“Ieri ho giocato in singolo e doppio. Oggi tre set al freddo, non le migliori condizioni per il mio fisico, ma sono contento di come il corpo abbia reagito. Non è stato facile, ad un certo punto pensavo di essere in ritardo di condizione anche per giocare Montecarlo. Sono felice di come abbiamo lavorato e di come ho recuperato”. In conferenza stampa al termine della sfida vinta contro Daniel in semifinale all’Atp di Belgrado, Matteo Berrettini ha analizzato il recupero dal suo fastidioso infortunio che non gli ha permesso di giocare con continuità e sui livelli espressi fino al 2019: “Non ho mai avuto periodi come questi nella mia carriera e non sapevo cosa aspettarmi dopo l’infortunio. Dopo tre giorni potevo fare i crunch con gli addominali ma non potevo fare torsioni. Però sentivo dolore pure quando salivo in macchina e pure mentre starnutivo. La cosa più difficile è che la cicatrice è più dura dei muscoli normali e quindi quando ti alleni devi essere pronto a sopportare un po’ di dolore. Un mese fa non avrei potuto servire a 220 come ho fatto oggi, quindi sono contento”.
E sulla partita vinta contro Daniel in semifinale: “Fisicamente come voglia mi sento pronto e recuperato, quello che credo manchi – ma sono comunque in finale Atp – è l’abitudine a stare lì nel match e a sfruttare le occasioni ed essere lucido. Credo che lui abbia giocato un game imbarazzante in senso positivo, poi però mi sono rimesso a macinare al terzo set e ho vinto. Che il servizio sia una delle chiavi del mio gioco mi pare evidente, provo a far male anche con la seconda. Lui però oggi mi dava fastidio, ma quando comincio a fare male quella lì è la chiave”. Appuntamento per il classe 1996 in finale contro uno scatenato Karatsev.