“Se ero dubbioso dopo la vittoria di Karatsev contro Djokovic? E’ stato un match pazzesco, loro due si sono incastrati bene. Io oggi avevo tanta fiducia e ho avuto più chance di lui, anche se non ho dominato. Rispettavo tanto Karatsev, ma ero convinto di vincere“. Sono queste le parole di Matteo Berrettini dopo aver conquistato l’ATP di Belgrado 2021 battendo in tre set Aslan Karatsev.
“Cosa mi è piaciuto di più di me stesso? Lo stato mentale: sono stato molto bravo nei game successivi a chance sprecate. Non è così scontato continuare a macinare contro Karatsev. Ho giocato anche molto bene in difesa. Mio miglior tiebreak di sempre? Massì dai, 7-0 (ride)”, ha continuato. Il romano si è poi soffermato sul lavoro fatto in seguito alla cocente sconfitta di Montecarlo: “Sono stato triste un paio di giorni. Mi sono allenato con fatica, Vincenzo non mi ha permesso alcuna pausa. A Montecarlo le sensazioni non erano negative, ma alcune volte ho vacillato. Ho lavorato col mio mental coach e giorno dopo giorno, passando per momenti difficili, si è formato colui che avete visto oggi”.
Sul sentirsi o meno top-10 ha poi aggiunto: “Non ho mai dubitato del mio livello e nessuno mi ha regalato nulla. Ciò che fanno gli altri (Sinner, ndr) è impressionante, e ogni volta che li vedo faccio i complimenti. Non mi danno fastidio i suoi successi, anzi, mi stimolano. Credo e spero che ci alleneremo sempre di più insieme”. “Il mio obiettivo ora? Roma è una tappa speciale, ma adesso non so dirti dove vorrei vincere. Lo Slam è sempre lo Slam, ma direi che ci accontentiamo anche della vittoria a Roma”, ha concluso Berrettini.