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Non è bastato un grande approccio alla partita ed un secondo set giocato quasi sempre al massimo per Lorenzo Musetti. Per competere contro giocatori forti e solidi, quale Ruud, devi essere perfetto ed andare spesso sopra giri. Sicuramente non devi concedere nulla. Questo per Musetti è il rammarico più grande dopo una partita giocata in gran parte bene, ma con errori decisivi che hanno costato la partita e quindi l’approdo in finale a Bastad.
Nel primo set i primi quattro game sono all’insegna dell’equilibrio con entrambi i giocatori che tengono, più o meno agevolmente, il servizio. Il norvegese dimostra di avere la freddezza ed il cinismo dei campioni quando in una partita complicata, riesce a sfruttare la prima porta aperta che Musetti offre. Al sesto game, Musetti diventa più falloso del solito e non riesce ad entrare in campo con il rovescio. Rovescio che è mortifero per lo stesso carrarino: sul 30-40 il colpo di Musetti si piazza sulla rete e fa andare definitivamente avanti Ruud che governa fino al 6-3 con cui chiude il primo gioco.
Nel secondo set, si vede la versione migliore di Musetti che inizia ad entrare nel campo più frequentemente e il rovescio inizia ad essere quello delle giornate speciali. Difronte al crescere esponenziale del carrarino, molti avversari avrebbero ceduto il passo. Molti, ma uno che ha la solidità e la calma glaciale di Casper Ruud che risponde al carrarino, tenendo con anche abbastanza tranquillità il servizio ed aspettando il momento in cui Musetti avrebbe di nuovo aperto la porta. Questo avviene nel momento decisivo del match, sul 5-5 con servizio l’italiano. Qui Musetti regala tre punti da tre errori evitabilissimi ed alla prima palla break, utile, Ruud colpisce ed azzanna la preda. Si chiude 7-5 il secondo con il tennista norvegese che domani si giocherà il titolo di Bastad.
In finale Ruud dovrà vedersela in una sfida tra top-10 con Andrey Rublev, che al termine di una lunga battaglia ha avuto la meglio su Francisco Cerundolo: 7-6(6) 6-7(9) 6-3 il punteggio in favore del numero sette del mondo in quasi tre ore di gioco. Ruud dalla sua, domani, avrà senz’altro qualche energia in più.
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