Fabio Fognini batte Fernando Verdasco 6-1 4-6 7-5 e si qualifica per la finale di Bastad, per la prima volta in carriera: l’ottavo italiano in quel di Bastad, dove potrebbe bissare in doppio. Sesto incontro di sempre tra Fabio Fognini e Fernando Verdasco, che sono tornati a sfidarsi dopo la vittoria dello spagnolo in quel di Rio de Janeiro lo scorso febbraio: l’italiano pareggia i conti nei testa a testa e dopo le vittorie del 2010 a Wimbledon e quella dell’anno scorso a Shanghai, torna alla vittoria andando 3 pari, vincendo il secondo duello di sempre sulla terra rossa svedese. Fognini, con questa finale, si avvicina sempre più al best ranking, pur rischiando considerando un secondo parziale che aveva di fatto recuperato. Il 34enne spagnolo invece, oggi è stato troppo discontinuo, non riuscendo mai a dare la sensazione di portare a casa il match: nel primo parziale è stato semplicemente surclassato dall’avversario, mentre nel secondo, nonostante un servizio altalenante, è riuscito a procurarsi le giuste occasioni e vincere per 6-4. Fognini conquista la sedicesima finale ATP e domani sfiderà il vincente della sfida tra la testa di serie numero 4 Richard Gasquet e il giustiziere degli italiani Berrettini e Bolelli, Henri Laaksonen.
LA CRONACA – Dopo un avvio piuttosto semplice del tennista spagnolo, nel terzo game arrivano ben due doppi falli e dopo la prima palla break annullata, Fognini strappa il break e si porta avanti 2-1. Dopo ben 3 parità, il ligure conferma la giornata positiva al servizio, facendo sempre almeno un doppio fallo a game, ma riuscendo a portare a casa il gioco. Il momento positivo continua, e il classe 1987, sfruttando la seconda delle tre chance, salendo 4-1 grazie a grandi risposte e una magistrale palla corta: nonostante il rovescio incrociato dell’iberico, il numero 15 al mondo ipoteca il set, strappando a 0 anche l’ultimo gioco di servizio di Verdasco che chiude in malo modo il primo parziale con il terzo doppio fallo di un primo set d dimenticare.
SECONDO SET – Nonostante la partenza sprint e avanti 40-0, Fognini comincia ad incappare in una serie di errori, soprattutto con la prima di servizio, dunque, grazie ad alcuni vincenti, Verdasco si porta avanti nel punteggio del secondo parziale. Ma dopo non aver sfruttato la palla break sul servizio del nativo di Arma di Taggia, il numero 33 al mondo perde il servizio pur annullando una delle due palle break. Dopo un discreto equilibrio, Verdasco sale in cattedra con un grande diritto e nonostante la difesa del ligure, il nervosismo prende il sopravvento, con lo spagnolo avanti, di nuovo, nel secondo set, 4-3. Recuperato nuovamente il break al terzo tentativo, degno del miglior match femminile, Fognini perde di nuovo il servizio, e pur issandosi 0-30 nel turno successivo, Verdasco porta a casa il secondo set per 6-4 .
TERZO SET – Esordito con un buon turno di servizio, Fognini allunga subito grazie al break conquistato, ma non confermato, considerando la crescita di Verdasco, in fiducia dopo il set vinto: pur non sfruttando 3 palle break, la quarta chance è quella buona, che gli permette poi di tornare in parità. Fernando ha ancora altre due chance per salire 3-2 salendo in cattedra e “mostrando gli attributi”, ma Fognini insorge e ne esce alla distanza, portandosi da una possibile situazione di svantaggio, ad un doppio vantaggio sfruttando la seconda delle due palle break, di cui una annullata con una gran palla corta dello spagnolo: il ligure, con un diritto diagonale, chiude il game. Ma nonostante il break, Verdasco recupera di nuovo Fognini in un set da psicodramma dopo aver annullato anche una palla break: 4-3 e tutto da rifare. Risultato di nuovo in parità, ma il ligure, come se nulla fosse, estrae dal cilindro grandi colpi dopo scambi e ritmi durissimi e a livelli altissimi, portandosi nuovamente avanti ma trovando un Verdasco centrato e in versione “rimonta”. Dopo un semplice game per il 6-5, il dodicesimo è uno dei più lunghi e spettacolari, con una trama precisa: il commovente spagnolo comanda lo scambio, rischiando, mentre Fabio è corsetto a rimanere sulla difensiva, venendo graziato da alcuni errori ma salendo di livello nel momento più importante, guadagnandosi prima un match point annullato dal quinto ace e quindi non giocando, ma chiudendo al secondo per 7-5 il terzo set, finendo il match in 2 ore e 18 minuti, qualificandosi in finale per la prima volta in Svezia.