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Lorenzo Musetti ha eliminato Hubert Hurkacz al secondo turno dell’Atp 500 di Rotterdam 2022, tramite il punteggio di 6-3, 5-7, 6-3. Tennis stellare dell’azzurrino, il quale ha gradualmente ritrovato il suo gioco nel corso delle ultime settimane; dopo la vittoria su Mikael Ymer, l’atleta di Carrara ha guadagnato fiducia ed espresso, conseguentemente, la migliore versione di sé contro il numero 11 al mondo. Il polacco, dal canto suo, non è riuscito a offrire la solita prestazione autorevole, sebbene il servizio abbia sempre risposto ‘presente’. In generale, Hurkacz ha sofferto molto le variazioni di Musetti, riuscendo a limitarle soltanto con una resa alla battuta talvolta straripante; proprio il colpo d’inizio gioco, però, ha tradito l’ex top 10 nei momenti di massima tensione, sino al sorpasso definito dell’azzurrino. Secondo parziale potenzialmente duro da digerire dal punto di vista psicologico, ma Musetti risoluto e…fenomenale come in potenza è sempre stato: via il momento buio e una delle vittorie più importanti in carriera.
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L’INIZIO
Primo set iniziato come meglio non avrebbe potuto per Musetti, immediatamente avanti di un break dopo il primo game; l’azzurro ha contenuto al meglio le numerose prime di Hurkacz, gestendole al meglio con chop e risposte d’attesa, inducendo più e più volte il polacco all’errore in uscita dal servizio. Ottimi schemi difensivi e di contrattacco dell’italiano per l’1-0, trasformatosi rapidamente in 2-0 dopo un’ottima resa con la prima di servizio. Hurkacz ha tentato di reagire con vigoria, sebbene le sue soluzioni abbiano portato quasi sempre a discese a rete un po’ avventate o errori in manovra; nel dettaglio, il polacco non è mai riuscito a uscire dalla gabbia di variazioni dell’italiano, quest’ultimo sempre insidioso in fase propositiva: colpi tagliati, spesso molto bassi, sempre efficaci sino al 5-3. Oltre la solidità al servizio di Musetti e l’ottima capacità in ricezione, anche troppe leggerezze in manovra di Hurkacz, con poche idee e un po’ destabilizzato dal tennis stellare a 360 gradi dell’azzurrino: chiusura dei giochi con un serve and volley con poca possibilità di convertirlo in oro e 6-3 nostrano con doppio break.
L’IMPREVISTO
Partenza di secondo set sulla falsariga di quella del parziale precedente, ossia con un Musetti arrembante e un Hurkacz non esattamente brillante negli spostamenti laterali. L’azzurro ha ottenuto una preziosa chance di break nel corso del secondo game, dopo aver mantenuto al meglio il turno di battuta primordiale; 30-40 con risponde profonde, precise e ostiche da gestire, ma Hurkacz abilissimo a trovare continuità nel momento più importante…collezione di prime come fossero figure e game: 1-1. Game lottati, con l’azzurro però sempre più sotto pressione nei game in risposta, sintomo di una crescita graduale del polacco; segnali di risveglio dell’ex top 10 tra quinto e settimo game, con Musetti però diligente tatticamente e straordinario nel mostrare il suo tennis ricco di colpi tecnicamente eccelsi, anche nei pressi della rete: 4-3. Hurkacz però ingiocabile al servizio: prime in serie e nessuna chance di avvicinarsi al break per l’azzurro; strappo definitivo polacco al termine dell’undicesimo game, con troppi errori in manovra di un teso Musetti a definire il 6-5 dell’opponente. Ultimo turno di battuta senza storia, con tanti servizi efficaci e infine un game a 0 per Hurkacz: 7-5.
L’EPILOGO DA SOGNO
Terzo set dall’evoluzione peculiare, simile (non identica per fortuna dell’azzurro) al secondo parziale, favorevole al carrarese. Musetti ha mantenuto i nervi saldi durante i propri turni di battuta, non scoraggiandosi per qualche doppio fallo di troppo e trovando sempre il varco giusto per pungere Hurkacz sul punto meno devastante, ossia il dritto. Polacco però autorevole al servizio, sempre collezionatore seriale di prime e situazione assolutamente in equilibrio, seppur fragile, sino al 3-3. Nel momento di massima tensione, il primo a mollare è stato Hurkacz; ottavo game letteralmente letale per il polacco, sorpreso dalla varietà di soluzioni del magnifico talento di Carrara. L’azzurro ha strutturato una palla corta sublime e strategicamente perfetta, sebbene leggermente lunga, sorprendendo Hurkacz e inducendolo all’errore: 30-40. Break convertito con una risposta di rovescio da campione, potente e profonda, precisa: polacco alle corde e strappo decisivo. Musetti infine perfetto durante l’ultimo turno di battuta, per una vittoria da favola con il 6-3 finale come ciliegina.
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