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“Giocare in Davis non è mai semplice, quest’anno Matteo ha fatto la prima apparizione a Bologna. Contro van de Zandschulp non è andata bene, ha fatto una discreta partita, considerando che era fermo da un mese, non era facile per lui rientrare subito. Ha perso con tre match point, ma poi con Popyrin si è preso una rivincita personale, ci teneva tanto. Giocare in una finale non era affatto semplice e infatti è venuta fuori la parte emotiva dopo aver vinto il primo set. Ma la sua dote incredibile è non mollare mai, rimanere attaccato alla partita fino alla fine. In panchina, memori di un precedente match in Cina, sapevamo che Popyrin nei momenti cruciali qualcosa può regalare. Matteo è stato bravissimo ad annullare otto palle break, a stare sempre sopra nel terzo set e poi il momento che tutti speravo arrivasse è arrivato”. Così Alessandro Petrone, coach di Matteo Arnaldi, uno dei protagonisti del trionfo azzurro in Coppa Davis a Malaga, ospite di ‘Palla al Centro’ su Rai Radio 1 Sport.
Sulla scalata del giocatore ligure nel 2023 Petrone ha evidenziato che “la sta gestendo bene, adesso ha grandi aspettative su se stesso. I suoi progressi nell’ultimo anno e mezzo sono frutto della dedizione, della professionalità, della passione che mette Matteo ogni giorno, cercando di migliorarsi quotidianamente. I risultati sono solo una conseguenza del lavoro”. “Gli obiettivi dell’anno prossimo? Sicuramente un titolo – prosegue il tecnico -. Dato che la sua ragazza è australiana, ci tiene a fare bene agli Australian Open, magari poter arrivare alla seconda settimana come agli ultimi Us Open. I tornei a cui tiene di più sono Australian Open, Us Open e ovviamente Roma: arrivare il più avanti possibile in questi tornei per lui sarebbe come vincere qualsiasi altro torneo. Lui fa un po’ più di fatica sul veloce indoor, come nelle situazioni di Bologna e di Malaga. Deve migliorare tanto anche sull’erba, quest’anno ha giocato a Wimbledon per la prima volta. All’aperto, sia sulla terra sia sul cemento, si trova molto a suo agio”.
Arnaldi non aspetterà la fine di dicembre, ma partirà subito per l’Australia: “Partirà la prossima settimana, farà la preparazione, ci prepareremo nel migliore dei modi anche dal punto di vista climatico e del fuso orario. Rispetto agli altri saremo un po’ più avvantaggiati. Inizierà con i due Atp 250 di Brisbane e Adelaide, poi gli Australian Open. A febbraio andrà in Messico, Indian Wells e Miami, per poi tornare in Europa – ha aggiunto – Su quali colpi deve lavorare? Sicuramente il servizio e la risposta. I colpi di inizio gioco sono fondamentali per togliersi da situazioni d’impiccio. Jannik ne è un esempio, ora col servizio si toglie da situazioni scomode. In più la maggior parte della stagione si gioca sui campi veloci. Sicuramente deve migliorare anche nel gioco a rete”. Infine, una battuta sull’incontro con il presidente Mattarella al Quirinale. “Si sta cercando un data buona per tutti quanti, potrebbe essere dopo gli Australian Open”, ha concluso Petrone.
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