
Max Purcell - Foto Ray Giubilo
L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) rende noto “che il tennista australiano Max Purcell ha accettato una sospensione di 18 mesi ai sensi del Programma Antidoping del Tennis (TADP)”. Due volte campione Slam di doppio, il 27enne ha ricevuto lo stop per la violazione dell’Articolo 2.2 del TADP (uso di un Metodo Proibito) avendo ricevuto infusioni endovenose di oltre 500 ml (il limite è di 100ml in un periodo di 12 ore). Il caso risale al dicembre 2023. L’ITIA nel documento cita la dichiarazione di Purcell fornita il 10 dicembre 2024: “Fino alla settimana scorsa, quando ho contattato la clinica per ottenere la cartella clinica associata a due infusioni endovenose che ho fatto a Bali nel 2023, pensavo con certezza che entrambe le infusioni fossero inferiori a 100 ml. Pertanto, sono rimasto profondamente scioccato quando la clinica mi ha rispedito la documentazione che indicava che le infusioni erano in realtà di 500 ml e superavano il limite consentito”. Il 12 dicembre 2024 l’ITIA inviò al giocatore una notifica di potenziale violazione delle norme antidoping (ADRV) e lo stesso giorno il giocatore chiese di sottoporsi a una sospensione provvisoria volontaria, entrata in vigore immediatamente.
A seguito di un’indagine completa da parte dell’ITIA, che ha incluso la raccolta di prove e colloqui con il giocatore, Purcell ha ammesso le violazioni. La piena collaborazione del giocatore e la condivisione delle informazioni con l’ITIA hanno portato ad una riduzione del 25% della sanzione. La sospensione provvisoria volontaria viene conteggiata nel periodo di squalifica. Pertanto, lo stop di Purcell terminerà l’11 giugno 2026. Il giocatore perderà inoltre i risultati e i premi in denaro maturati dalla data della prima violazione fino al primo controllo antidoping negativo, fornito il 3 febbraio 2024. Durante il periodo di squalifica, a Purcell è vietato giocare, allenare o presenziare a qualsiasi evento di tennis autorizzato o sanzionato dai membri dell’ITIA (ATP, ITF, WTA, Tennis Australia, Fédération Française de Tennis, Wimbledon e USTA) o da qualsiasi associazione nazionale. “Questo caso non riguarda un giocatore risultato positivo a una sostanza proibita, ma dimostra che le norme antidoping hanno un’estensione più ampia. Dimostra inoltre che l’ITIA prende in considerazione informazioni provenienti da diverse fonti con l’obiettivo primario di proteggere tutti coloro che rientrano nelle norme antidoping del tennis e garantire parità di condizioni per tutti”, ha dichiarato Karen Moorhouse, CEO di ITIA.