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“È il primo passo per riaprire la pratica di base in tutti i club“. In questo modo Angelo Binaghi ha commentato le piccole riaperture e alcuni via libera per gli allenamenti dal 4 maggio. La fase 2 è alle porte e il numero uno della Federtennis sembra soddisfatto di quanto deciso per le prossime settimane: “Sono contento che da parte del governo sia stata fatta una distinzione tra sport di squadra e sport individuali non di contatto, come il tennis e l’equitazione, che in altri paesi sono già ripartiti“, ha detto.
“Stanno riaprendo i parchi – ha proseguito Binaghi in un’intervista a Il Foglio – io credo che sia nell’interesse del paese fare lo stesso con i circoli di tennis, usando i presidenti dei club come persone incaricate di controllare il rispetto delle misure di sicurezza. Dirigenti sportivi e operatori vanno responsabilizzati, solo così si può ricominciare senza timore di contagi“.
Sulla ripresa degli otto italiani in top-100 non ha timori: “Non sono preoccupato per loro – ha ammesso Binaghi – Berrettini era infortunato e credo che stare lontano dalla racchetta gli abbia fatto bene, Sonego aveva un problema al polso e adesso sta guarendo, Sinner tornerà più maturo di prima. Due mesi non bastano a rovinare un percorso di anni. Ciò che mi terrorizza è il futuro del movimento sportivo di base, i novemila insegnanti che non ricevono lo stipendio da due mesi, i circoli piccoli che rischiano di non riuscire a riaprire dopo questo stop. Ma questi sono problemi che il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora conosce molto bene“.
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