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L’ora della verità è ormai arrivata. In meno di 24 ore sapremo chi otterrà le wild card per il main draw degli Internazionali Bnl d’Italia e chi, invece, continuerà a coltivare il sogno “Foro Italico” attraverso le qualificazioni. Tutto corretto, seppur sia doveroso ricordare come si resti in attesa della decisione definitiva su quello che sarà il criterio di assegnazione della wild card inizialmente destinata a Simone Bolelli (qui l’articolo) e che ora, alla luce di quanto accaduto, rimane vacante. Andrea Arnaboldi è uno dei quattro semifinalisti: quest’oggi ha battuto con un duplice 6-2 il sorprendente Andrea Vavassori e domani affronterà Marco Cecchinato, vincitore in tre set su Lorenzo Giustino. Il tennista allenato da Fabrizio Albani (qui l’intervista al coach del giocatore milanese) si è concesso ai microfoni di Sportface.it per un’interessante chiacchierata subito dopo il successo raggiunto in doppio in coppia con Alessandro Giannessi.
L’intervista è a cura di Alessandro Nizegorodcew e Luca Fiorino.
LF: Hai appena terminato l’incontro di doppio con Giannessi: mi dicono che hai giocato poco quest’oggi…
AA: Una giornata in cui, assieme a quella di ieri, ho giocato diverse ore. Una bella esperienza questa delle Prequali debbo dire. Domani ho un’ottima opportunità di giocarmi la wild card per il main draw. Sto giocando bene e spero di continuare così.
LF: Riprenderei dalla partita di ieri contro Edoardo Eremin, probabilmente la più bella a cui abbiamo assistito. Un match altalenante che, a detta del tuo coach, rappresenta un po’ quella che è stata la tua carriera. Tu cosa ne pensi?
AA: Direi proprio di sì. Ne abbiamo parlato a fine partita ieri: è stato un incontro con alti, di ottima qualità, e bassi. Cercare di alzare quest’ultimi sarebbe l’ideale. Ho dimostrato una grande tenacia per aver vinto 7-6 al terzo in una partita che sembrava persa completamente e sì, è stato un gran match.
AN: Ci sono stati dei momenti nella partita in cui sembravi in calo psicofisico ed altri in cui stavi molto meglio: è un discorso mentale o fisico?
AA: La percezione è fisica anche se penso dipenda dallo stato mentale di quel momento. Quando mi sentivo meglio colpivo bene la palla e stavo anche di conseguenza meglio.
LF: Lo scorso anno hai disputato una grande partita a Foro Italico con David Goffin. Questo o anche l’incontro con Nicolas Mahut sono la dimostrazione che più l’avversario sia di livello e più tu innalzi la tua qualità del gioco. Al contrario, quando l’avversario è di caratura inferiore hai qualche difficoltà in più. Sei d’accordo?
AA: Sì, è vero. Possiamo chiamarlo pregio e difetto allo stesso tempo perché ho questa capacità di adattarmi all’avversario nel bene o nel male. Nel bene è un’ottima cosa, vedi Goffin o Mahut ad esempio, nel male no. Magari altri match in cui sono superiore vado a complicarmeli quando dovrei essere più autorevole.
LF: Siamo ad un passo dalla wild card per il tabellone principale. Accusi un po’ di pressione o la vivi tranquillamente?
AA: Direi che più che altro sono contento di questa opportunità. Non sento pressione, sento la voglia di voler raggiungere il traguardo. Domani mi aspetta un match difficile contro Marco Cecchinato che su questi campi gioca sempre bene ed è solido. È giusto che per entrare in main draw tu debba affrontare avversari di questo livello.
AN: Vedendo i tornei di quest’anno ho notato che hai giocato meglio quali Atp rispetto challenger giocando, come diceva Luca, con tennisti più forti. È una questione di motivazioni che deriva dal torneo in cui riesci a dare qualcosa di più o è solo una sensazione esterna?
AA: Intanto è vero, all’atto pratico il mio ranking è composto da punti più Atp che non challenger. Ho una motivazione in più ma anche perché magari giocando a livello più alto riesco a lasciare andare meglio il mio tennis. Credo che il salto lo farò quando farò i punti dove devo farli, per ora almeno.
AN: Volevo chiederti un parere su Edoardo Eremin visto che è stata una bella partita in cui ha espresso un bel tennis ieri. Non è giovanissimo ma lo è tennisticamente parlando.
AA: Tennisticamente è giovane. Ha un ottimo potenziale, ha una forza ed una pesantezza di palla non indifferente. Deve sfruttare queste capacità al massimo perché sono qualità importanti. Magari ieri ha commesso qualche errore di troppo quando nel terzo set aveva in mano la partita e mi ha dato la chance di rientrare ma, detto questo, penso possa far molto bene.
AN: Si avvicina il Roland Garros e riprendono le rimonte…
AA: Il periodo inizia ad essere quello buono.
LF: Herbert lo scorso anno…
AN: Anche con Trungelliti fu una battaglia!
Sì, vero ma anche Duckworth due set a zero sotto.
LF: Posso concludere con una battuta? Hai lasciato un attimo Flavio in doppio e ti ha vinto settimana scorsa il primo Atp della sua carriera…
AA: Porca miseria, hai ragione! Gli ho scritto l’altro giorno e fatto i complimenti. Gli ho detto che il prossimo torneo lo faremo insieme. Speriamo di vincerne uno assieme!