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Carlos Alcaraz ha rilasciato una lunga intervista a Marca dopo i due successi consecutivi agguantati tra Barcellona e Madrid. Il diciannovenne spagnolo sembra avere le idee particolarmente chiare: “Restano tre Slam quest’anno e l’obiettivo è quello di vincerne almeno uno. Aver vinto a Madrid mi dà la fiducia giusta per provare a vincere il Roland Garros. Il fatto che si giochi al meglio dei cinque set non mi spaventa, anzi, lo ritengo un vantaggio. Mi reputo un giocatore con buone capacità fisiche. Come diciamo all’interno del mio team, fisicamente sono un toro”.Â
L’iberico si trova adesso al best ranking (numero 6 ATP) ma non si vuole fermare di certo qui: “Il mio obiettivo è quello di diventare numero uno del ranking. Da questo punto di vista, non ho ancora fatto nulla, ci sono ancora diversi giocatori davanti a me. Ora devo continuare a giocare e vincere così. Il migliore al mondo oggi non sono di certo io, anche se alcuni tennisti lo dicono, ma Djokovic, è lui il numero uno, come dice il ranking”.Â
Sul match contro Djokovic alla Caja Mà gica: “Di lui non si dice che sia un grande battitore, ma io quello che ho trovato più difficile è stato rispondere al suo servizio, è molto difficile leggerne la direzione. E poi ovviamente c’è il ritmo che tiene dal fondo. Un conto è vederlo in tv, un altro è doverci giocare”. Il fenomeno spagnolo ha concluso così: “Quando lavoro all’Equelite (l’accademia di Juan Carlos Ferrero, ndr) mi reputo sempre uno del gruppo, uno qualsiasi nel mio gruppo di amici. Questo mi aiuta a rimanere concentrato sul lavoro. Poi è chiaro che sempre più persone iniziano a conoscermi e questa è una cosa da gestire. Tuttavia, non dimentico le mie radici. Un mio difetto? Passo troppo tempo col telefono in mano a stare sui social network. Juan Carlos me lo dice sempre, a volte devo staccare con la mente e disconnettere”.
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