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Alcaraz favorito, Medvedev cerca un’altra impresa: chi sarà l’anti-Nole a Wimbledon?

Daniil Medvedev
Daniil Medvedev - Foto PA Wire/PA Images / IPA

Sembrava tutto apparecchiato per un altro capitolo della rivalità Sinner-Alcaraz, il secondo consecutivo a livello Slam dopo quello dell’ultimo Roland Garros, e invece Daniil Medvedev ha deciso di fare il guastafeste. E sicuramente Jannik non era al meglio fisicamente, ma questo non toglie nulla alla masterclass del russo, che si conferma un animale da Slam (tutti tranne Parigi) e si conferma soprattutto uno dei migliori al mondo su erba, una superficie che non si posa particolarmente bene con il suo gioco ma sulla quale ha imparato a giocare. Oltre alle tre finali raggiunte in carriera (Maiorca vinta, Hertogenbosch e Halle perse), questa è la sua seconda semifinale consecutiva ai Championships.

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Ancora una volta partirà sfavorito – e non potrebbe essere altrimenti visto che sfida il campione in carica, colui che ha vinto l’ultimo Slam e colui che l’ha sconfitto lo scorso anno a Wimbledon, sempre in semifinale – ma se c’è una cosa che il match con Sinner ha ribadito è che Medvedev non va sottovalutato. Specialmente se si esprime a questi livelli, servendo bene, tenendo lo scambio da fondo e rimanendo fedele alla sua strategia attendista. Contro Alcaraz sarà una partita diversa perché lo spagnolo non è Sinner; ciò che non cambia è il fatto che Medvedev, chiamato a ribaltare i favori del pronostico, potrà giocarsi le sue carte.

Per quanto riguarda Carlitos, non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto detto dal match vinto al quinto con Tiafoe in poi. Se vince anche quando gioca male per larghi tratti del match, figuriamoci se gioca bene. È successo sia contro Humbert che contro Paul, dove ha lasciato due set (uno per incontro) ma è approdato in semifinale con tutta la naturalezza del mondo. E la cosa più preoccupante per il russo è che i match giocati finora da Alcaraz fanno poco testo sia a livello tecnico che fisico. Lo spagnolo è infatti capace di alzare il livello proprio nei momenti cruciali – a prescindere dall’andamento del torneo fino a quel punto – e non è nuovo a farlo proprio nelle fasi finali. C’è da dire, allo stesso tempo, che se gli avversari affrontati gli hanno perdonato qualcosa (Tiafoe era a due punti dal servire per il match, Humbert ha sbagliato una volée clamorosa sul set point contro) questo non accadrà con Medvedev. Proprio perché consapevole che contro avversari del genere le sue chance sono ridotte all’osso, farà di tutto per approfittare anche della minima opportunità.

I precedenti sorridono ad Alcaraz, che conduce 4-2, ha vinto il più recente (finale di Indian Wells) e si è anche imposto lo scorso anno sui prati di Wimbledon. Medvedev però sa come si vince, anzi le sue due vittorie sono arrivate proprio a livello Slam. La prima non fa molto testo perché arrivata nel 2021 a Wimbledon contro un giovanissimo Alcaraz. La seconda invece ha un significato decisamente diverso poiché maturata lo scorso anno allo US Open, in semifinale e contro un Alcaraz favorito.

In palio un posto in finale contro Lorenzo Musetti o, più probabilmente (almeno quote alla mano), Novak Djokovic. Nel caso dello spagnolo sarebbe un remake della finale dello scorso anno, mentre nel caso del russo sarebbe il remake della finale dello scorso US Open. Comunque vada, non sarà un match a senso unico, anche per un semplice dato statistico: Djokovic non ha ancora sconfitto un top 10 in stagione. Certo, il Centrale di Wimbledon con un titolo (il 25° Slam, l’ottavo a Londra) sarebbe lo scenario perfetto, ma non va dimenticato che Nole ha 37 anni (per quanto si faccia fatica a crederlo), potrebbe arrivare all’appuntamento riposato e soprattutto ha le fiamme negli occhi visti i battibecchi con il pubblico londinese.

Discorsi che lasciano il tempo che trovano visto che Lorenzo Musetti venderà cara la pelle in semifinale e che, qualora dovesse riuscire nel capolavoro e approdare in finale, darebbe del filo da torcere ad entrambi. Nella testa di tutti e quattro i giocatori, al momento, c’è quindi solo il match in programma oggi pomeriggio sul Centrale, per continuare a scrivere la storia.

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