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Djokovic e Alcaraz - Foto LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI
Tempo di quarti di finale a Melbourne e dubbi su quale sia la sfida più attesa ce ne sono pochi, anzi nessuno. Carlos Alcaraz e Novak Djokovic si apprestano a mettere in scena già l’ottavo atto ufficiale della loro rivalità, per la prima volta sulla Rod Laver Arena e in un turno antecedente alla semifinale da quando hanno iniziato ad affrontarsi, a Madrid nell’ormai non troppo vicino 2022. Un qualcosa che d’ora in avanti potrebbe diventare sempre più comune, con il serbo che in questa sua fase della carriera sceglie minuziosamente i pochi tornei da disputare con ovvie conseguenze sul suo ranking. E la buona notizia è che i tanti appassionati italiani non avranno bisogno di puntare la sveglia nel cuore della notte, anzi. Si giocherà in notturna, come secondo match dalle 09:00 italiane, al termine di Sabalenka-Pavlyuchenkova.
DJOKOVIC IN VANTAGGIO NEI PRECEDENTI
Precedenti che vedono Djokovic avanti 4-3, con Alcaraz che arriva a questo match senza mai aver sconfitto il rivale sul cemento. I due si sono affrontati per la prima volta su questa superficie un anno e mezzo fa a Cincinnati, dove diedero vita a un’epica battaglia in una finale durata quasi quattro ore di gioco e vinta dal campione serbo con il punteggio di 5-7 7-6(7) 7-6(4). Pochi mesi dopo tornarono ad affrontarsi sempre sul veloce, ma indoor, delle Finals, con un’altra vittoria di Nole, questa volta molto più semplice per 6-3 6-2. Questi due successi rappresentano anche l’unico caso in cui uno dei due è riuscito ad aggiudicarsi due sfide consecutive contro l’altro.
Alcaraz ha dalla sua le affermazioni in finale a Wimbledon nelle ultime due edizioni dei Championships, ma con cognizione di causa si potebbe affermare che Djokovic non scambierebbe una di quelle sconfitte con la vittoria nell’ultimo scontro diretto tra i due, quello sulla terra rossa del Philippe Chatrier dove pochi mesi ha aggiunto al suo palmares l’ultimo tassello mancante, ovvero l’oro Olimpico per la sua amata Serbia.
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COME CI ARRIVANO
Cammino fin qui molto convincente da parte di entrambi. Il classe ’03 di Murcia ha perso solo un set, nel suo match di terzo turno contro il portoghese Nuno Borges, sconfiggendo in tre parziali di gioco invece Shevchenko, Nishioka e infine Draper per ritiro dopo avr vinto i primi due. Ottimo il livello di gioco messo in mostra dall’allievo di Juan Carlos Ferrero, che fin qui è il giocatore che ha trascorso meno tempo in campo, non arrivando neanche a otto ore complessive.
Sono invece già più di undici quelle impiegate da Novak Djokovic per raggiungere i quarti di finale, ma per un ironman come lui contano fino a un certo punto. Anche perché il tabellone non era esattamente dei più banali. Due giovani in grande crescita come Basavareddy e Faria, poi due talentuosi top-30 quali Machac e Lehecka. I set persi per strada sia all’esordio contro lo statunitense che nel round successivo contro il portoghese avrebbero potuto anche lanciare qualche campanello d’allamare, ma il Nole visto poi nei due incontri successivi ha fornito sensazioni molto incoraggianti.
E non è da sottovalutare la vicenda inerente il giornalista australiano, che con il suo comportamento ha portato il serbo a disertare l’intervista post-match di domenica montando un caso che è diventato internazionale. Alla fine sono arrivate le scuse e la storia potrebbe definirsi conclusa, ma sappiamo quanto al 24 volte vincitore Slam piaccia ritrovarsi in situazioni ambientali ostili per estrarre il meglio da sé.
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Men’s Singles Final
Novak Djokovic (SRB) defeated Stefanos Tsitsipas (GRE) 6/3 7/6(7-4) 7/6(7-5) to win his 10th Australian open Title and 22nd Grand Slam Title.
Photo © Ray Giubilo
I NUMERI DEI DUE A MELBOURNE
Lotta impari, almeno per il momento. Quesa è soltanto la quarta partecipazione al torneo per il giovane fenomeno spagnolo, che proverà a conquistare la sua prima semifinale dopo essersi fermato ai quarti dodici mesi fa contro Zverev. Nelle altre due partecipazioni all’evento invece fu sconfitto al secondo turno da Ymer nel 2021 e da Matteo Berrettini al terzo round l’anno successivo.
Ecco, sui successi di Djokovic in Australia potrebbe servire la scrittura di un libro. Dal 2008 sono state dieci le occasioni in cui si è trovato ad alzare il trofeo del vincitore, non perdendo mai una finale. Questo è il suo quindicesimo quarto raggiunto a Melbourne Park su venti partecipazioni. Proprio ai quarti si è fermato tre volte: nel 2009 per mano di Andy Roddick, nel 2010 sconfitto da Jo-Wilfried Tsonga e nel 2014 da Stan Wawrinka in un’indimenticabile sfida terminata 9-7 al quinto set in favore dello svizzero poi trionfatore.