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Alcaraz dopo il trionfo al Roland Garros: “Ho sofferto più di quanto mi sono divertito”

Carlos Alcaraz Roland Garros
Carlos Alcaraz - Foto CHRISTOPHE SAIDI/SIPA / IPA

Il vincitore del Roland Garros 2024, Carlos Alcaraz, ha parlato dopo il successo sulla terra parigina: “È stato un percorso davvero complicato durante questa stagione sulla terra battuta. Avevo molti dubbi prima di venire qui: ho iniziato a prendere confidenza ogni giorno con allenamenti e partite, prendendo ritmo nel mio gioco e nei miei colpi. Le mie ultime due partite sono state molto buone, mi hanno dato molta fiducia. Mi sono ritrovato in campo, quindi sono molto felice“. Lo spagnolo, che è tornato al numero 2 del ranking, ha aggiunto: “Ho sofferto più di quanto mi sia divertito, onestamente. Ho avuto molto nervosismo. Mi ripeto sempre che le finali non si giocano, ma si vincono: anche per questo non è stato facile gestire i nervi. Ho avuto tanti alti e bassi nei primi tre set, ma ho trovato la forza per lottare e ho trovare soluzioni alla fine della partita“.

Sul cambiamento da l’anno scorso a oggi, Alcaraz ha spiegato: “Mi considero un giocatore che impara dai propri errori, dalle situazioni che ha vissuto. L’anno scorso, in semifinale qui contro Djokovic, non sono quasi riuscito a finire la partita a causa dei crampi. Avevo detto che avrei imparato da quel momento. Poi nella finale di Wimbledon contro di lui ho gestito i nervi molto meglio che a Parigi. Un anno dopo, in semifinale, ho avuto problemi fisici contro Jannik, ma ho controllato per andare in finale“. In conclusione un messaggio ai più giovani: “Tutto è possibile se lavori duro, hai un’idea e devi realizzarla, non importa chi dice che non puoi farlo o che è impossibile. Devi credere in te stesso, circondati delle persone giuste e pensa che puoi farcela. Avevo un sogno, volevo essere un tennista professionista, essere in questi stadi, circondarmi dei giocatori che ammiro. Ho lavorato molto duramente per realizzare i miei sogni. Sognavo di vincere uno slam, di essere il numero uno al mondo Alzare questo trofeo qualche anno dopo quella foto è incredibile“.

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