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Alcaraz cerca il bis a Wimbledon: solo Djokovic lo separa da una super doppietta dopo Parigi

Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz - Foto Corinne Dubreuil/ABACAPRESS.COM

Il 14 luglio non sarà una domenica come le altre per lo sport spagnolo, che tra Londra e Berlino può sognare davvero in grande. Oltre alla finale di Euro 2024 tra Spagna e Inghilterra, sul Centrale di Wimbledon si sfideranno infatti Carlos Alcaraz e Novak Djokovic in quello che sarà il remake della finale dello scorso anno. Non capita spesso di vedere sfavorito sui prati londinesi un 7 volte campione del torneo e un 24 volte campione Slam, ma non potrebbe essere altrimenti contro questo Alcaraz, che l’ha già battuto nel 2023, è reduce dal titolo al Roland Garros ed ha raggiunto la finale con una facilità disarmante. Ciò non vuol dire che non siano mancati i momenti di difficoltà, anzi dopo i primi due turni (in cui ha ottenuto due vittorie di routine) il tennista di Murcia ha vinto tre match in 4 set e uno al quinto. L’ha fatto però sempre indirizzando lui il match, nel bene o nel male. E la cosa che fa più paura del classe 2003 è proprio questa: quando decide di fare sul serio, rinunciando magari a qualche colpo per i fotografi, riesce a salire in cattedra e per l’avversario sono guai.

Il match della svolta, dopo i successi – comodi ma non troppo – contro il qualificato estone Lajal e l’australiano Vukic -, è stato probabilmente quello contro Frances Tiafoe, in cui ha sudato freddo (si è trovato sotto 2 set a 1 e 4-4 0-30) ma è riuscito ad emergere vittorioso al quinto parziale. Poi è infatti arrivata una “vittoria brutta” contro Humbert, match in cui ha servito male ma se l’è cavata in quattro, e un’altra contro Tommy Paul, che ha resistito un set. Spietato invece in semifinale contro Daniil Medvedev, dove ancora una volta ha concesso un set (il primo) al rivale ma poi ha preso in mano il pallino del gioco e si è preso la finale a suon di vincenti e personalità.

Facendo un paragone col calcio, chiamare “giovane” Alcaraz rischia di far storcere il naso quando a trascinare la Spagna c’è il neo 17enne Lamine Yamal. Fatto sta che Carlos è tale ed è anche un campione di precocità visto che soltanto tre giocatori nell’era Open sono riusciti a raggiungere 4 finali Slam più velocemente di lui e dei suoi 21 anni e 70 giorni (Borg, Wilander e Nadal). Quello che rischiamo di dimenticarci è infatti che Alcaraz è appena un classe 2003 ma ha già vinto tre Major, peraltro diversi.

Andrà a caccia del primo bis proprio a Wimbledon, dove per il secondo anno consecutivo trova Novak Djokovic, che proprio contro lo spagnolo è tornato a perdere una finale all’All England Club dopo 10 anni e soprattutto dopo averne vinte ben 6. Sicuramente Nole avrà una grande voglia di rivalsa, ma Alcaraz è consapevole dei suoi mezzi e scenderà in campo convinto di potercela (ri)fare. Djokovic è avanti 3-2 nei precedenti, ma non ha mai sconfitto un top 10 in stagione e soprattutto non ha mai vissuto un test del genere in settimana. Gli avversari più pericolosi che ha incontrato sono infatti Holger Rune e Lorenzo Musetti, neanche lontanamente paragonabili ad Alcaraz. L’appuntamento con la storia è alle ore 15:00 – sarà Carlos II oppure Nole VIII?

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