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Al Roland Garros 2023 s’inizia a fare sul serio. Il day 10 del secondo Slam stagionale, infatti, propone la prima metà dei quarti di finale (due femminili e due maschili). Ad aprire le danze sul Court Philippe-Chatrier saranno Karolina Muchova e Anastasia Pavlyuchenkova. La potente ceca ha estromesso al primo turno la top ten greca Maria Sakkari per poi sfruttare abilmente una parte di tabellone obiettivamente orfana di nomi altisonanti. La russa, invece, è reduce da tre battaglie al terzo set. Per lei si prospetta un enorme balzo in classifica al termine di questa settimana. Basti pensare che si è presentata ad inizio torneo al di fuori delle prime trecento del mondo a causa dei problemi fisici.
Partirà leggermente favorita contro la sua avversaria. Nel bilancio, infatti, pesa tantissimo la finale disputata (e persa) su questi campi due anni fa e, più in generale, la maggiore esperienza a ritrovarsi impelagata nelle fasi salienti di un Major. Successivamente sarà la volta di Aryna Sabalenka e Elina Svitolina. In questo caso i favori del pronostico sono tutti dalla parte della bielorussa. L’ucraina, recentissima trionfatrice in quel di Strasburgo, è tornata prepotentemente ad altissimi livelli dopo la gravidanza. Le servirà un’impresa, tuttavia, per provare a fare partita alla pari con la campionessa in carica degli Australian Open e di Madrid.
Anche il primo incontro maschile avrà un chiaro indiziato per accedere al penultimo atto. Si tratta del serbo Novak Djokovic. Quest’ultimo ha sfruttato un tabellone privo di enormi ostacoli per issarsi senza fatica tra i migliori otto. Davanti a lui si troverà lo spilungone russo Karen Khachanov, contro cui si trova avanti negli scontri diretti addirittura per 8-1 (2-0 il bilancio sul rosso). Il bombardiere sovietico è reduce dalla vittoria in quattro set sul nostro Lorenzo Sonego. Gli servirà la cosiddetta ‘partita della vita’ per provare ad impensierire il numero tre del mondo. Un esame reso ancora più complicato dalla distanza dei cinque set e da una superficie che, almeno in linea teorica, non esalta pienamente i suoi punti di forza.
Il piatto forte della serata parigina, però, è senza alcun dubbio il confronto tra Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas. Lo spagnolo sta toccando picchi di gioco elevatissimi da un paio di partite a questa parte. Sia contro il canadese Denis Shapovalov sia contro il nostro Lorenzo Musetti ha impressionato per varietà e profondità di colpi abbinata alla furia di voler imprimere a tutti i costi il proprio marchio sul match. Il giovanissimo allievo di Juan Carlos Ferrero sta riuscendo nell’impresa di far passare per spacciato un tennista del calibro del greco, numero cinque del mondo e due volte finalista Slam di cui una proprio a Parigi.
In effetti l’ateniese non ha dei bellissimi ricordi pensando ad Alcaraz. Contro quest’ultimo ha giocato quattro volte senza raccogliere un solo successo. L’unica volta in cui il risultato finale è stato in discussione è stato nel loro primo confronto del 2019, quel terzo turno newyorkese terminato in cinque set che per la prima volta rivelò al mondo tennistico i tratti alieni di Carlitos. Tutto sembrerebbe apparecchiato per una semifinale da brividi tra Djokovic e Alcaraz nella parte alta del Roland Garros. A Khachanov e Tsitsipas l’arduo compito di sovvertire un pronostico apparentemente già scritto.
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