“Ritengo che i nostri pallanuotisti si siano limitati a una protesta corretta e civile”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in un’intervista a Comolake, sulla squalifica di sei mesi inflitta al Settebello per quanto avvenuto alle Olimpiadi di Parigi. “Credo che certi organismi internazionali – prosegue – vadano un po’ oltre e non comprendano lo stato d’animo di atleti che lavorano anni per raggiungere un obiettivo che viene meno per un errore che è stato anche riconosciuto. Il comportamento non è stato violento, è stato fermo. Ed è stato anche di protesta, che va sempre rispettata”.
Invece sul caso Jannik Sinner e sul ricorso della Wada al Tas, Abodi puntualizza: “Sinner ha dimostrato la sua innocenza. L’organismo che si occupa di antidoping all’interno del sistema tennistico lo ha certificato, confermandolo nuovamente proprio ieri. Mi auguro che la Wada, al di là degli aspetti formali forse quasi dovuti, arrivi alle medesime conclusioni. Jannik – ha proseguito Abodi – è di una trasparenza cristallina, assoluta, ha fatto una scelta anche corretta di allontanare delle persone che evidentemente avevano tradito la sua fiducia. Stiamo parlando di una presenza infinitesimale di sostanze che non determinano assolutamente nulla. Io credo che tutto questo verrà tenuto in conto”.