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A New York Sinner cerca l’unica semifinale Slam che gli manca: obiettivo rivincita contro Medvedev

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Sinner-Medvedev non è mai una partita come le altre e, anche quando Jannik sembrava aver preso le misure, a Wimbledon è arrivata una doccia fredda a testimonianza di come il russo non sia un avversario da sottovalutare, in nessun caso. La rivalità tra i due è davvero particolare poiché fatta di lunghi parziali (Medvedev ha vinto i primi sei incontri, Sinner i successivi cinque), ma l’impressione è che sui prati londinesi sia iniziato un nuovo capitolo che si preannuncia pieno di botta e risposta. Se entrambi sono al 100%, probabilmente l’azzurro vince 7 volte su 10, ma basta un minimo calo che il moscovita è pronto ad approfittarne, soprattutto sui palcoscenici più importanti. Lo ha fatto ad esempio nei quarti di Wimbledon, con Sinner non al meglio fisicamente, ma anche con Alcaraz lo scorso anno allo US Open o anche con Djokovic in passato, sempre a Flushing Meadows.

Rispetto magari al confronto più recente, il match di scena sull’Arthur Ashe Stadium sarà diverso dagli altri poiché una sorta di finale anticipata. Tolto Zverev (solo se assistito da servizio, dritto e testa), Medvedev è infatti l’unico giocatore che può pensare di impensierire Jannik Sinner verso la conquista di un titolo assolutamente alla portata. L’azzurro partirà però favorito – e neanche di poco – e può fare affidamento su un alto livello di tennis espresso in settimana, seppur contro avversari non di primo piano (ad eccezione di Paul). Pressoché identico il cammino di Medvedev, che ha perso un set all’esordio prima di navigare a velocità di crociera fino ai quarti. Basti pensare che il russo ha trascorso in campo appena 8 minuti in più del numero uno del mondo.

Se Medvedev ha già vinto lo US Open, nel 2021, Sinner invece non ha mai raggiunto neppure la semifinale e proverà a sfatare il tabù, anche per tenere a debita distanza Zverev, che coltiva le speranze di insidiare il numero uno del mondo. Come motivazione extra per Sinner – non che servisse, ma non ci si lamenta – la recente e cocente sconfitta a Wimbledon, con Medvedev che lo ha sconfitto al quinto set, impedendogli un remake della semifinale di Parigi contro Alcaraz. I due giocatori ormai si conoscono a memoria e sanno cosa fare per mettere in difficoltà l’avversario; inoltre si sono spesso incontrati nelle fasi finali dei tornei, quindi i loro match sono stati anche pieni di tensione. Sinner ha sicuramente più armi e colpi più esplosivi, ma Medvedev ha più esperienza e in determinate condizioni di gioco può essere più pericoloso che mai. Appuntamento a notte fonda, come secondo match dall’una italiana.

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