Tennis

Il ‘1000’ di Madrid e poi (quasi) il nulla: crisi Rublev tra squalifiche e autolesionismo

Andrey Rublev
Andrey Rublev - Foto Pawel Andrachiewicz / PressFocus

Una fase centrale di stagione da dimenticare per Andrey Rublev. All’Atp di Bastad 2024 è arrivata la sesta eliminazione al primo turno del 2024 per il tennista russo, la terza consecutiva ad aggiungersi al doppio ko sull’erba tra Halle (contro Giron) e Wimbledon (battuto da Comesana al quinto). Sulla terra svedese l’attuale numero 8 ha alzato bandiera bianca ad Agustin Tirante, 121 delle classifiche mondiali: in sette mesi scarsi di stagione, Rublev ha collezionato ben quattro battute d’arresto contro avversari al di fuori della top-100, un biglietto da visita che stride decisamente con le sue potenzialità.

Infatti, nonostante il lungo periodo di crisi, Andrey è riuscito a piazzare un acuto importantissimo sul rosso di Madrid, vincendo il suo secondo ‘1000’ in carriera. Un exploit inatteso, poiché arrivava da un solo successo sul circuito negli ultimi quattro tornei disputati e perché, come rivelato dallo stesso tennista, ha giocato nella capitale spagnola con un ascesso alle tonsille che gli impediva di riposare e rischiava di compromettere le sue prestazioni in campo. Invece, Rublev ha sorprendentemente giocato il suo miglior tennis, mettendo in riga anche il futuro campione del Roland Garros e Wimbledon, Carlos Alcaraz, durante il suo cammino verso il titolo.

Un tennis esplosivo visto solamente a sprazzi, in un anno che comunque era partito col piede giusto con il titolo a Hong Kong nella prima settimana utile.  Poi l’improvviso black-out, scattato con la semifinale persa per squalifica a Dubai: sul 6-5 al terzo contro Bublik, Rublev è stato punito con il ko a tavolino per aver rivolto delle frasi ingiuriose nei confronti di un giudice di linea e di lì, a eccezione di Madrid, sembra aver perso il bandolo della matassa.

Difficile capire quali siano le motivazioni tecniche o psicologiche di un calo così drastico, ma del russo preoccupa soprattutto la sua fragilità emotiva e il nervosismo palesato in campo quando si ritrova sotto nel punteggio. Al Roland Garros contro Arnaldi e a Wimbledon contro Comesana, ad esempio, si è colpito ripetutamente con la racchetta – e con grande violenza – sulle gambe e sul ginocchio, provocandosi del dolore fisico e dei tagli. “Non l’avrei fatto se avessi potuto lanciarla per terra, ma sull’erba non ci è permesso. Avevo bisogno di sfogare la mia rabbia, non ne potevo più”, la spiegazione che ha fornito in conferenza stampa dopo il raptus ai Championships. Rublev, intanto, ha declinato l’invito del Cio per Parigi 2024 da atleta neutrale e proverà a ritrovarsi in vista della stagione americana sul cemento.

SportFace