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Non basta il cuore a Gianluigi Quinzi, l’azzurro impegna per cinque set Hyeon Chung ma si arrende per 4-1 1-4 2-4 4-3 3-4 in quello che fin qui è stato il match più lungo delle Next Gen Finals di Milano 2017: due ore e sei minuti in cui una volta di più il 21enne italiano ha dimostrato le sue qualità e di non sfigurare affatto tra i migliori talenti del circuito internazionale. Il coreano però è fin qui imbattibile: tre vittorie su tre nel girone A e rivincita della finale juniores di Wimbledon 2013 finalmente colta.
L’impatto dell’asiatico sul match non è dei migliori: complice probabilmente la qualificazione già aritmeticamente acquisita, Chung concede molto da fondo e scivola in meno di dieci minuti sullo 0-3 con un break regalato con due doppi falli consecutivi. Quinzi è sicuro nei propri turni e chiude sul 4-1 con un ottimo ace esterno da destra.
Nel secondo parziale sale il rendimento con i fondamentali da parte del numero 54 al mondo, il marchigiano fa fatica se chiuso nell’angolo del dritto. Proprio con un rovescio incrociato vincente arriva il break di Chung nel quarto gioco, capitalizzato senza alcun problemi con un turno di servizio a zero per il 4-1.
Il numero 6 del seeding sembra poter inserire nuovamente il pilota automatico come nei due giorni precedenti, Quinzi soffre al servizio e smarrisce la battuta nel terzo gioco, e si salva nel quinto restando in corsa sul 2-3 provando l’assalto al tie-break: l’azzurro cancella due set point consecutivi issandosi sino al deciding point ma viene tradito dal rovescio di poco largo.
Il match sembra scivolare via rapidamente sui binari ideali per Chung, che va a segno in risposta sul 2-2 e serve per chiudere sul 3-2. Prima di riprendere il gioco Quinzi ne approfitta per farsi fasciare il quadricipite destro, ma in campo continua a vendere cara la pelle: sfumate due palle break, gioca con grandissimo coraggio il deciding point (allo stesso tempo match point per il suo avversario) sin dalla risposta e a rete va a prendersi il punto che vale il tie-break. Gianluigi stringe i denti, dopo ogni punto una smorfia per dei problemi anche alla spalla destra ma è ormai in completa trance agonistica: se sul primo set point viene tradito da una stecca di dritto, sul secondo arriva il doppio fallo di Chung che regala ancora partita al pubblico milanese.
Il trend non cambia nella quinta frazione: il marchigiano getta il cuore oltre l’ostacolo, si esalta sul 2-1 e sul 3-2 annullando una palla break e spuntandola al deciding point, lucido nelle scelte e perfetto a rete. Il tie-break è la giusta conclusione di un incontro serratissimo, ma questa volta Chung non trema: qualche dritto di troppo scappa via dalla racchetta dell’azzurro, costretto ad alzare bandiera bianca sul 7-3 salutando il torneo senza alcuna vittoria ma sicuramente con tanta autostima in più.