Nato a Roma il 12 aprile 1996, Matteo Berrettini è una delle grandi rivelazioni del tennis nazionale e internazionale. Partito a inizio anno dal numero 437 Atp, ‘Berretto’ è riuscito a scalare ben 317 posizioni sino ad arrivare al best ranking di numero 120 (oggi è al n.122). Allenato da Vincenzo Santopadre e Stefano Cobolli ormai da 7 anni, difende con successo i colori del Circolo Canottieri Aniene nel campionato di Serie A1 (in squadra con altri next gen italiani come Gianluigi Quinzi e Liam Caruana, oltre al fratello Jacopo Berrettini).
Servizio devastante, dritto da top-player. Berrettini ha avuto la grande forza mentale di saper lavorare molto sotto il profilo tecnico e fisico durante i lunghi periodi in cui è stato fermo ai box per infortunio. Da una parte è riuscito a rinforzare moltissimo la parte alta del corpo, dall’altra ha costruito un servizio devastante e un rovescio molto più solido, sia coperto che in slice. Dal punto di vista degli spostamenti può ancora migliorare molto, così come dalla parte del rovescio. Riesce ad esprimersi al meglio sia sulla terra battuta che su campi in veloce (outdoor e indoor).
Un 2017 da sogno. Il record stagionale recita 45 vittorie a fronte di 19 sconfitte, ottenute per la maggior parte a livello challenger. A San Benedetto del Tronto è giunto il primo acuto a livello challenger dopo aver sconfitto in finale un tennista molto ostico quale Laslo Djere. Sul cemento ha raggiunto la finale anche a Quanzhou, Portorose e Istanbul, sfiorando il successo nelle ultime due circostanze. Nel 2018, oltre all’ingresso nei Top-100, ci si aspetta che riesca ad iniziare a competere a livello di circuito maggiore Atp. “L’obiettivo è migliorare e accrescere ogni giorno il mio livello di gioco – ripete spesso Matteo – in modo da essere pronto per avversari sempre più forti”.