Mentre i migliori giocatori del mondo si preparano ad un’altra edizione delle Atp Finals, tra pochi giorni sarà anche il turno di una delle novità più grandi di questo 2017: le Next Gen Atp Finals si svolgeranno infatti a Milano dal 7 all’11 novembre. Tra gli otto migliori under 21 del circuito, in Italia ci sarà anche il coreano Hyeon Chung, noto fino a qualche anno fa al pubblico italiano solamente come il tennista sconfitto in finale a Wimbledon juniores dal nostro Gianluigi Quinzi, nel 2013. E invece, mentre negli ultimi 4 anni il marchigiano ha notevolmente faticato a trovare continuità, Chung è cresciuto giorno dopo giorno in maniera evidente, fino ad arrivare, ad oggi, alla posizione numero 55 del ranking, qualificatosi per l’evento di Milano accreditato della testa di serie numero 6, anche grazie al forfait di Alexander Zverev.
Così, mentre molti prenderanno il biglietto per Milano per poter assistere ai grandissimi colpi di Denis Shapovalov e Borna Coric e ai tre russi Andrey Rublev, Karen Khachanov e Daniil Medvedev, anche Hyeon Chung avrà la possibilità di farsi vedere e, soprattutto, di misurarsi con quelli che saranno i suoi principali avversari nel futuro. Non avrà i mezzi tecnici di Shapovalov o la potenza di Rublev, ma il coreano è un grande e silente lavoratore. Dal suo esordio a livello Atp, in quel di Kuala Lumpur, sono oramai passati più di quattro anni: da quel giorno, Chung non ha ottenuto grossi exploit, ma ha cominciato un percorso che sta facendo progressivamente vedere i propri frutti.
Da sempre, oltre alla grande voglia di migliorarsi, Chung ha mostrato come dote principale un tempo sulla palla quasi sempre perfetto, qualità che non è da pochi, e che, specialmente sul rovescio, è davvero apprezzabile, come si può anche vedere dal match di pochi giorni fa contro Rafael Nadal a Parigi-Bercy. Anche gli altri colpi sono notevolmente migliorati, compreso il diritto, ma la crescita del coreano nell’ultima stagione è stata evidente soprattutto dal punto di vista fisico: quasi sempre perfetti gli appoggi che spesso gli consentono di difendersi molto bene e, alla prima chance, di spingere sia sull’incrociato che sul lungolinea. Rimane comunque un limite il servizio, su cui Chung continua a lavorare, anche se nel 2017 è al 40esimo posto per percentuale di punti vinti con la prima, dato non certo entusiasmante per uno che comunque è alto 188 cm.
Il 2017 è stato, senza dubbio l’anno del salto di qualità, sia ovviamente per i progressi costanti sopra citati, ma certamente anche per la maggiore consapevolezza nei propri mezzi e per una maggiore maturità anche dal punto di vista tattico. Il risultato più importante è la semifinale raggiunta nell’Atp 250 di Monaco, in un’annata in cui ha fatto vedere i progressi più evidenti soprattutto sulla terra battuta: al Roland Garros ha raggiunto per la prima volta il terzo turno in un torneo del Grande Slam, perdendo solamente al quinto set da un asiatico ben più famoso di lui per ora, Kei Nishikori. Ma proprio questi risultati ottenuti sulla superficie che lui stesso dice non essere la sua preferita lanciano un messaggio ben chiaro. A Hyeon Chung, nato in una famiglia di tennisti, la fame non manca. A testimonianza di questo, c’è anche il premio di “Most Improved Player of The Year” risalente al 2015 e dovuto soprattutto alla scalata nel ranking dalla 167esima poszione di gennaio alla 51esima nell’ultima classifica dell’anno.
Ha già passato dei momenti poco piacevoli in carriera il coreano, che nel 2016 era uscito dalla Top-100 a causa di un infortunio agli addominali che lo aveva tenuto fermo per tutta l’estate. Anche la reazione a tale periodo sfortunato tuttavia, lascia ben sperare per il suo futuro: al rientro ha infatti vinto i Challenger di Kaohsiung e Kobe, incanalando una striscia positiva di 20 vittorie e 3 sconfitte tra settembre e novembre 2016 per poi rientrare prepotentemente nei primi 100 giocatori della classifica Atp.
Chung arriva a Milano dopo un mese non esattamente fantastico, ad ottobre infatti non è mai riuscito a vincere due partite consecutive tra Shanghai, Stoccolma, Basilea e Parigi-Bercy, ma il 2017 gli ha comunque regalato le gioie sinora più grandi, col best ranking raggiunto l’11 settembre (n° 44 Atp) le prime tre vittorie in carriera contro giocatori nella Top-20, Monfils a Monaco, Goffin a Montreal e Bautista Agut a Shanghai. Chissà allora, che anche senza punti Atp in palio, Hyeon Chung non guardi alle Next Gen Atp Finals come una grande occasione per farsi notare anche a Milano, stimolato dal confronto coi suoi coetanei e mosso dal suo desiderio di crescere che ha reso il suo tennis poco appariscente, comunque molto efficace e pericoloso.