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Nato a Mosca, in Russia, l’11 febbraio 1996, Daniil Medvedev ha impugnato per la prima volta una racchetta da tennis all’età di sei anni. Nel 2009, appena tredicenne, ha cominciato a giocare tornei Juniores in giro per l’Europa ottenendo discreti risultati, vincendo un G5 in Kazakistan nel dicembre 2010, appena un mese prima della sconfitta con Matteo Donati nelle semifinali di un G4 in Polonia. Nella sua parentesi da Under 18, non è mai riuscito ad entrare in Top-10 ma ci è andato molto vicino nel 2014, anno in cui fra le altre cose ha conquistato anche il suo primo titolo professionistico in Georgia. Terminata la stagione al 643esimo posto del ranking mondiale, Daniil non si è dato per vinto ed ha continuato nella sua crescita esponenziale, vincendo altri due Futures l’anno successivo chiudendo alla posizione numero 331.
Nel 2016, arrivano le prime esperienze nei tornei “dei grandi”. Dopo cinque mesi trascorsi a girovagare tra Challenger e Futures, Medvedev prova, riscuotendo successo, le qualificazioni del torneo ATP 250 di Nizza: mette in riga Giovanni Lapentti e Zhizhen Zhang, prima di perdere al tiebreak del terzo set contro Guido Pella in quella che è stata la sua prima apparizione assoluta in un main draw del circuito maggiore.
Il ragazzo sembra acquisire sempre maggiore confidenza con questi palcoscenici e la dimostrazione arriva due settimane più tardi, a ‘s-Hertogenbosch. Sull’erba, la sua superficie preferita, ottiene la prima vittoria in carriera in un tabellone principale contro Horacio Zeballos. Fanno seguito tanti buoni piazzamenti del giocatore russo, capace anche di issarsi fino al terzo turno delle qualificazioni di Wimbledon.
Quest’anno è arrivata la tanto attesa consacrazione. Il baby fenomeno russo, “bear” per gli amici, inizia la stagione con una finale a Chennai sfondando anche il muro della Top-70. L’esordio in Coppa Davis contro la Serbia non è dei migliori (ritiro contro Djokovic), ma il 2017 ha comunque rappresentato qualcosa di speciale per questo “gigante buono” che nella vita ha sempre sognato di diventare uno sportivo ad alti livelli.
Attualmente, il moscovita è n.63 al mondo (best ranking al n.48 nel luglio scorso) complice un finale di stagione non entusiasmante. Il talento, la grinta e l’età sono dalla sua parte: Daniil Medvedev sta arrivando, più forte che mai! E chissà che alle Next Gen Finals di Milano non possa regalarsi il primo, tanto atteso, titolo…