Nato a Bisceglie il 23 marzo 1997, Andrea Pellegrino è uno dei giovani su cui la Federazione Italiana Tennis punta maggiormente. Cresciuto tennisticamente grazie a papà Mimmo Pellegrino, il giovane pugliese è seguito dai tecnici FIT Umberto Rianna e Daniele Silvestre (dopo una lunga e importante collaborazione con Gabrio Castrichella). Tecnicamente piuttosto completo, ha migliorato sensibilmente il dritto e, soprattutto, la forza mentale. Attualmente al numero 385 Atp, che rappresenta anche il suo best ranking.
Una svolta chiamata terzo set. Andrea Pellegrino ha sempre giocato molto bene a tennis sin dalle categorie giovanili, che lo hanno visto difendere più volte i colori dell’Italia nelle nazionali azzurre under. Nelle ultime stagioni, seppur migliorato sotto l’aspetto tennistico, sembrava un po’ in difficoltà sotto il profilo mentale. Alcune vittorie al terzo set, da sempre tallone d’achille di Pellegrino, hanno scosso e smosso il pugliese, che ha saputo portare a casa due futures consecutivi da $25.000 in quel di Santa Margherita di Pula. In particolare rilevanti i successi su Dennis Novak e Corentin Moutet, nuovo fenomeno del tennis transalpino. “Mi sto avvicinando con grande interesse all’evento di Basiglio – ha spiegato – e sono incuriosito dalle regole sperimentali delle Next Gen Finals. Nei giorni pre-torneo ho cercato di allenarmi anche in funzione di queste nuove norme. L’unica che non mi piace è quella relativa al pubblico che può muversi durante i punti. Ovviamente sarei felicissimo di qualificarmi per sfidare i più forti next gen del mondo. Il mio preferito? Sicuramente Denis Shapovalov. Sul veloce mi trovo molto bene ed è una superficie che mi diverte molto più della terra”.
Futures e maturità. A livello di risultati Andrea Pellegrino ha saputo imporsi nei già citati futures di Santa Margherita di Pula, entrambi disputati su campi in terra battuta. Nel corso del 2017 è arrivato anche il secondo quarto di finale in carriera a livello challenger dopo Roma Garden 2016: a Cordenons il pugliese ha sconfitto Dima e Petrovic prima di arrendersi in due set a Lorenzo Giustino. “L’aspetto su cui mi sento maggiormente migliorato è quello mentale: sono molto più maturo e in campo riesco a gestire le situazioni”.